Avezzano. La Finanza gli trova 42 proiettili da guerra più altre munizioni nel magazzino agricolo, lui nega che siano di sua proprietà. Il tribunale di Avezzano lo condanna per detenzioni di armi, ma la Corte di Appello dell’Aquila lo assolve per non aver commesso il fatto. L’episodio risale al dicembre 2010. La Guardia di Finanza, durante un’operazione volta a mettere in luce traffici illeciti di sostanza stupefacente e verificare altresì situazioni irregolari di extracomunitari, ebbe modo di imbattersi in località strada 40 all’interno del magazzino di Gianfranco Scipioni, con due extracomunitari muniti di regolare permesso di soggiorno. Estesa la perquisizione all’esterno ed all’interno del capannone, ebbero modo di notare su uno scaffale ubicato in una parte del magazzino una busta in plastica, in bella vista, con le munizioni sopra indicate. A fronte delle immediate indagini non ebbero da far altro che ricondurre quelle munizioni allo sventurato agricoltore fucense, il quale sin dall’udienza di convalida tenutasi davanti l’allora giudice Stefano Venturini tre giorni dopo i fatti, ebbe modo di discolparsi asserendo che le stesse non erano a lui riconducibili, che il locale era frequentato da molte altre persone, non solo extracomunitari ma anche persone che collaboravano stabilmente nell’ambito dell’agricoltura e che pertanto ove le stesse fossero state le sue, di certo non le avrebbe lasciate in bella vista ma avrebbe provveduto ad occultarle all’interno o all’esterno dei 4000 m.q. esistenti in zona. Non creduto dal giudice di primo grado nonostante le prove addotte dalla difesa, la Corte d’Appello dell’Aquila ha inteso approfondire la vicenda, dando ampia manovra al difensore dell’imputato Roberto Verdecchia, il quale senza produrre nuove prove è riuscito ad ottenere l’assoluzione dello Scipioni Gianfranco seppur con la formula dubitativa di non aver commesso il fatto.