Celano. Il Partito Democratico contesta fortemente la decisione dell’amministrazione Piccone di anticipare il pagamento della tassa sui rifiuti per l’anno 2014. “Una decisione che ha dell’incredibile quella del Dirigente del Comune di Celano: nel 2014 i cittadini hanno pagato la nettezza urbana del 2013 e ora devono versare un acconto del 60% per l’anno 2014”, hanno spiegato i consiglieri del Partito democratico, “il saldo a gennaio 2015. Nel momento di maggior difficoltà per famiglie e imprese l’amministrazione Piccone scarica i costi della sua scellerata gestione sui cittadini. Ricordiamo che nel 2010 il Partito Democratico fu artefice di una battaglia contro l’aumento spropositato della TARSU e si ottenne un pagamento rateizzato in 4 rate. Oggi, invece, oltre il danno la beffa! Infatti da qualche tempo Piccone ha rispolverato il solito ritornello: con i soldi che il Comune incasserà dal fotovoltaico si provvederà a dare bonus alle famiglie, borse di lavoro e opere pubbliche. Intanto ha preparato la stangata di fine anno, imponendo il pagamento anticipato della nettezza urbana. È evidente che l’Amministrazione non ha più un euro. Le casse del Comune sono vuote, anzi siamo pieni di debiti e allora mentre si annunciano provvedimenti miracolosi, con soldi ancora da incassare, Piccone ha predisposto un bilancio 2014 con un aumento di quasi 1milione di euro di imposte, +33%, ha indebitato il Comune con un nuovo mutuo presso Cassa Depositi e Prestiti per un altro milione di euro e utilizzando oltre 3 milioni di euro presi in prestito dalla banca BPER. Inoltre Piccone ha già speso quasi 1,5 milioni di euro di fondi vincolati relativi alla ricostruzione post-terremoto. Ma di fronte a tutta questa spesa di denaro pubblico come sta messa la nostra città? La risposta è lapidaria: disastrata! Nessun intervento reale, nessun aiuto all’economia locale, nessun incentivo per chi vuole intraprendere, solo spesa corrente che indebita sempre di più le casse comunali. Non è più possibile andare avanti così, con un’amministrazione di slogan e false promesse e una città oramai allo stremo”.