Carsoli. Le vicende politico-amministrative di Carsoli approdano sui tavoli regionali tanto che il Presidente del Consiglio Comunale di Carsoli, ha scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Peppe di Pangrazio che di seguito riportiamo:
“Presidente Di Pangrazio; questa lettera aperta è scritta con lo scopo costruttivo di ristabilire il giusto livello di dialogo tra istituzioni ed i valori che esse rappresentano.Si portano in evidenza le posizioni del Segretario Provinciale PD dell’Aquila Mazzetti il quale tramite articoli e manifesti ha scagliato grossolanamente il Partito contro la nostra istituzione locale per aver eletto il Presidente del Consiglio nelle file della minoranza tralaltro a costo zero. Seduta in cui peraltro lo stesso Mazzetti era assente. I toni che sono stati utilizzati fanno rabbrividire per il contenuto e la forma non di certo adatti ad un ex Sindaco, nonché Segretario Provinciale del Partito Democratico. Il PD di Mazzetti cerca dunque di attribuire ruoli, o appartenenze offendendo tutta l’istituzione locale, dando a tutti dei babbei, accusando di tradimenti, passaggi ed altre illazioni come se lui stesso fosse l’unico depositario della verità. Ci si chiede, dunque se questo livore possa offuscare i ruoli del PD nel contesto politico che si sta vivendo, che dovrebbe essere invece improntato sul dialogo e non sulle divisioni o sull’odio. Viviamo una Italia dove il Segretario Nazionale del PD governa con il Nuovo Centro destra di Alfano, che era l’ex di Berlusconi, e chi ricopre incarichi pubblici deve unire e non dividere. Il Pd a Carsoli, non è tralaltro presente in Consiglio Comunale, lo stesso Segretario Provinciale è capo gruppo di se stesso della lista “civica” denominata “CarsoliinComune”, con il quale Mazzetti da sindaco uscente tralaltro ha perso le elezioni.Si evidenzia pertanto una netta contraddizione nel proposito di Mazzetti di voler operare sul piano locale con caratteristiche civiche, mentre per attaccare l’istituzione locale utilizza invece il PD per fare cassa di risonanza ai suoi nervosismi.Il suo metodo poco aggregante ha causato continue diaspore sia all’interno del partito che all’interno della precedente coalizione che egli stesso aveva “allargato” al centrodestra.Sono state tralaltro espresse posizioni di dissenso da parte di locali esponenti PD che non si riconoscono di certo in questo tipo di politica, i quali però vengono zittiti perchè scomodi ora, ma non quando in passato hanno portato voti alla precedente coalizione.
Illustre Presidente, le istituzioni non possono essere utilizzate come sostitutivi degli organi di Partito e chi rappresenta un Partito come il Pd a livello provinciale nel suo ambito locale dovrebbe mantenere un atteggiamento piu’ cauto e rispettoso delle istituzioni, le quali non hanno colore politico.Si confida pertanto in un suo intervento, volto a ristabilire i giusti ruoli che sono propri delle Istituzioni e delle leggi che le disciplinano.”