Avezzano. “Debbo riconoscere che il Sottosegretario alla Presidenza della Regione D’Alessandro ha espresso con chiarezza la strategia che il nuovo Governo D’Alfonso intende attuare nella Marsica, esaltando la delibera della zonizzazione degli aiuti pubblici”. Così l’onorevole Filippo Piccone, sindaco di Celano, comune marsicano, commenta le dichiarazioni del sottosegretario alla Regione D’Alessandro a proposito della delibera relativa alla zonizzazione degli aiuti pubblici.
“In pratica, secondo D’Alessandro, una grande intuizione politica, una lungimiranza istituzionale”, dichiara Piccone, “peccato che questa scelta comporta gravissime conseguenze nella Marsica e, di fatto, accelera la ormai evidente deindustrializzazione del sistema produttivo”. D’Alessandro inoltre chiarisce che escludere la Marsica dalle zone 1073c significa “governarne senza paura, infatti sappiamo dire dei no, come il caso Marsica lo dimostra”. “Ma forse vale la pena ricordare al sottosegretario e, allo stesso presidente D’Alfonso”, accusa Piccne, “che sicuramente conoscono poco i problemi occupazionali della Marsica, che la zona vive una crisi che rischia di divenire irreversibile, che le grandi storiche aziende chiudono e altre, come la Cartiera, se non si interviene immediatamente, lo faranno in tempi brevi. Il Presidente D’Alfonso, la Giunta e la maggioranza, chiarisce ancora il Sottosegretario D’Alessandro nel suo intervento, sono pronti a spiegare le ragioni della scelta di escludere la Marsica dalla 1073C”. Aspettiamo di sapere – prosegue l’onorevole Piccone – quali mezzi e quali norme il nuovo governo regionale intende utilizzare per evitare l’acuirsi di una crisi che ormai riguarda sia la grande che la piccola azienda locale. Infatti, soprattutto per le importanti realtà industriali dell’area, quali LFoundry, Micron, Fiamm, Telespazio e la stessa Cartiera, una delle poche possibilità di consolidamento e investimento riguarda Io strumento del “contratto di sviluppo” che, per effetto della decisione della Giunta, non può più essere utilizzato nel nostro comprensorio. Una scelta forzata tenuto conto delle importanti risorse sulle quali possono contare altri comprensori, come ad esempio quello aquilano. Fondi statali già disponibili e immediatamente spendibili (come dimostrano i tre contratti di sviluppo già approvati dal Cipe) per la riattivazione ed il finanziamento agevolato di nuovi investimenti. La proposta di rivedere la zonizzazione nel 2016 è un’offesa all’intelligenza dei marsicani: infatti se la Marsica è area di crisi conclamata, e quindi, necessita di immediati interventi di sostegno, sarebbe stato logico e ragionevole, inserire il nostro comprensorio tra le aree ex 873C. Aspettare vuoi dire solo rendere inutile, tra tre anni, l’inserimento nelle zonizzazione agevolata UE. Vorrei invitare il Presidente D’Alfonso, in vista della riunione del 5 settembre, ad evitare il ripetersi dell’elencazione delle esigenze e dei generici impegni: la delicatezza sociale della Marsica impone poche, ali e precise risposte, immediatamente concretizzabili e verificabili. Purtroppo la Marsica intera ha già perso la “battaglia” della zonizzazione, speriamo di non dover registrare anche la perdita della “guerra”.