Avezzano. La Giunta Regionale abruzzese ha deciso nella riunione del 29 luglio scorso (DELIBERA N° 497) di non costituirsi in giudizio nella causa che sarà discussa di fronte alla Corte Costituzionale avente ad oggetto l’impugnativa fatta dal Governo avverso la legge regionale 15/2014 con la quale la Regione Abruzzo dell’era Chiodi affidava la gestione dei depuratori realizzati all’interno dei nuclei industriali all’Arap. “E’ una scelta che potrebbe causare ulteriori ritardi per l’avvio dell’impianto di Avezzano- ha dichiarato Gianvincenzo Sforza del Comitato “Acqua nostra” che insieme alle organizzazioni agricole territoriali da mesi si batte per arrivare al concreto avvio dell’impianto di Avezzano- e non comprendo perché l’avvocatura della regione aveva prima espresso giudizi positivi verso la costituzione in giudizio e ora, improvvisamente, riformando il parere già espresso un mese fa, cambia del tutto opinione tanto da sconsigliare la costituzione stessa. Alle problematiche tecniche insorte e che avevano causato il rinvio dell’inaugurazione dell’impianto che può servire la città di Avezzano- conclude Sforza- si stava ponendo riparo adeguatamente e in tempi veloci grazie all’impegno dell’Arap e dei progettisti e, fra qualche giorno, si sarebbe partito con i lavori di adduzione a Pozzillo che avrebbe risolto i problemi di inquinamento in alcune zone del territorio. Ora questa nuova vicenda potrebbe rischiare di innescare qualche altro problema, anche se va detto chiaramente che le opere proseguiranno e non si interrompe il cammino fino a quando non si avrà il pronunciamento della Corte Costituzionale”. La vicenda- sostiene il Comitato “Acqua nostra”- dovrebbe interessare soprattutto le istituzioni locali e il sindaco di Avezzano che, dopo aver fatto tanto per giungere al rilascio dell’autorizzazione dovrebbe farsi interprete verso la Regione Abruzzo per chiedere i tanti perché è stata decisa la non costituzione in giudizio e come si intende risolvere, da parte della stessa Regione, la problematica della cattiva depurazione nella Marsica. Non è escluso che nei prossimi giorni il Comitato e le associazioni agricole territoriali organizzeranno una riunione aperta a tutti i soggetti coinvolti per affrontare la problematica e chiedere conto dello stato dell’arte a chi deve dare risposte al territorio.