Celano. Continuano le diatribe all’interno dell’amministrazione comunale di Celano. In riferimento agli articoli di stampa, pubblicati anche sui siti on-line, il Vicesindaco, Vittoriano Frigioni , replica alle accuse mosse dal segretario del Pd celanese Antonello Di Stefano. “Le accuse mosse alla maggioranza e personalmente al sottoscritto denotano, ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, la pochezza politica dell’attuale Segretario del Pd Antonello Di Stefano. Dopo il siparietto messo in scena dai gruppi di opposizione nell’ultimo Consiglio Comunale, pur non negando che sia una loro prerogativa politica, sento il dovere di stigmatizzare quanto dichiarato negli articoli di stampa”. Dichiara il Frigioni, “È da quando la nostra amministrazione si è insediata che il Pd predica di voler fare un’opposizione costruttiva per il bene di Celano, ma, nei fatti, non fa altro che sottrarsi al confronto politico (come accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale) o alimentare disinformazione e “sferrare” gratuiti e infondati attacchi personali ai consiglieri di maggioranza, me compreso, per avere un po’ di visibilità mediatica. Io un doppiogiochista? A casa mia chi resta nello schieramento politico dove è stato candidato ed eletto dai cittadini viene definito Coerente … semmai doppiogiochisti sono altri!”. “Ma non c’è da meravigliarsi – prosegue il vicesindaco di Celano – è talmente divenuta una consuetudine per il centrosinistra abruzzese accogliere a braccia aperte i voltagabbana e gli opportunisti della politica (come avvenuto nelle ultime consultazioni elettorali regionali), che chi resta nel proprio schieramento politico viene definito doppiogiochista mentre è eticamente corretto il comportamento di chi tradisce il mandato conferito dagli elettori e, cambiando casacca politica, compie il “salto della quaglia”. Siamo di fronte alla solita presunzione saccente della cultura di alcuni fantomatici personaggi di sinistra, niente più! Non appartiene al mio modo di fare politica utilizzare l’attacco personale per catturare consensi, ma, quando troppe cose si lasciano correre, si incappa nel rischio di vedere distorta la realtà dei fatti”. Per questo Frigioni sente il dovere di fare alcune precisazioni, “Le mie prebende? Si tratta di prestazioni professionali eseguite ed esauritesi prima della mia candidatura (non elezione) alle elezioni comunali! Ho avuto l’onore di difendere il Comune di Celano nella precedente amministrazione, unitamente ad altri 3 Colleghi del foro di Avezzano, in 5 contenziosi (e in due la controparte era anche un componente della lista elettorale del centrosinistra) tutti conclusisi favorevolmente per l’Ente … Si tratta poi di compensi professionali (contenuti in trasparenti determine pubblicate sull’albo del Comune) calcolati al di sotto dei minimi tariffari previsti dalla legge e per di più predeterminati in una apposita convenzione! A dimostrazione che, come si suol dire, l’asino (con tutto il rispetto per l’animale) guarda solo dove è costretto a guardare, mi corre precisare che il sottoscritto, sin dalla sua elezione, rinuncia ai 2/3 della propria indennità di Vicesindaco, facendo risparmiare al Comune di Celano una somma pari ad Euro 78.088,20. Queste sono le somme che, spettanti per legge, il Vicesindaco lascia nelle casse comunali, ben Euro 78.088,20. Altro che prebende!”. “
Per non parlare – continua a difendersi il vicesindaco – delle convenzioni per il sociale sottoscritte a Pescara presso la sede della Regione Abruzzo o delle partecipazioni a numerose assemblee di enti partecipati (Aciam e Segen), alla Comunità Montana e alla Fondazione Universitaria di L’Aquila, per le quali il sottoscritto non ha mai richiesto un solo euro di rimborso. Se poi l’Ing. Di Stefano attribuisce al termine “prebenda” il significato di “regalìa”, spieghi egli stesso, fino a poco tempo fa autorevole referente politico del morigerato Senatore Luigi Lusi, i prestigiosi e opulenti incarichi professionali conferitigli dai Comuni di Capistrello e di Aielli .. per non parlare poi dell’ormai noto progetto del Parco delle Rimembranze di Celano che ha creato non poco imbarazzo e incompatibilità politica all’assessore dell’allora Giunta comunale (ove tutti sanno i rapporti professionali che intercorrono tra i due). Ma non voglio dilungarmi oltre (e ce ne sarebbe!) perché ben conosciamo la risposta tipica del personaggio – anticipata anche in Consiglio Comunale – dove il “suo” è un lavoro meritato e sudato, mentre quello degli altri viene infangato con il termine prebenda”. “Se è vero che l’invidia è la forma più alta di ammirazione – conclude il vicesindaco di Celano, Frigioni – è comprensibile lo sfogo politico dell’Ing. Di Stefano. Dopo aver perso le elezioni amministrative a Celano con quasi 1.000 (mille) voti di scarto, lo stesso soffre di incubi notturni da ben 4 anni, con davanti l’immagine del sorridente Sindaco Piccone. Per questo motivo ogni mattina al risveglio sente la necessità di attaccare personalmente tutte le persone che, a suo dire, appoggiano l’operato del Sindaco. E questo suo trauma è stato amplificato dopo essersi tardivamente accorto che mentre lui si affannava a giustificare come “propri” i voti riportati dalla Dott.ssa A. Bacchetta (sua – ??? – candidata alle ultime consultazioni regionali), alcuni esponenti del Pd celanese hanno eletto in seno al Consiglio Regionale i “propri” rappresentanti politici (Di Pangrazio e Berardinetti); di conseguenza, anche all’interno del suo partito sarà costretto ad assistere alle prossime competizioni elettorali in panchina, se non in tribuna, con l’unico vantaggio di poter recuperare sia un po’ di serenità e sia il sonno perso in questi anni. D’altronde, come è giusto che sia, l’operato dell’Amministrazione Piccone dovrà essere giudicato alla fine del mandato e saranno i cittadini con il loro voto a sancirne la legittimità o meno, non certo le litanie di falsi moralizzatori e dilettanti della politica di cui Celano oggi non ha bisogno”.