Celano. Nuove polemiche sull’accordo tra il Comune di Celano e il Cam. Questa volta a intervenire è il consigliere Elio Morgante, ex vice sindaco del Comune di Celano. “Mercoledì si è riunito il Consiglio comunale per tentare di approvare l’accordo con il CAM, il cui contenuto è volutamente a danno degli interessi dei cittadini e delle future generazioni”, ha commentato Morgante, “l’accordo prevede: -rinuncia al pignoramento delle somme che il CAM deve al Comune di € 978.963,27; installazione immediata dei contatori di datata tecnologia con costi a carico dei cittadini; l’acqua gestita dal CAM come “acqua loro”; – pagamento delle parcelle degli avvocati incaricati dal comune per redigere I’accordo;- aumento del canone annuale dell’acqua. Dunque, se è a sfavore dei cittadini, chi è il vero beneficiario di questo accordo? Ne trae vantaggio colui che ha strategicamente pensato di finalizzare l’accoglimento di questo accordo alla futura approvazione del bilancio, che per lui rappresenta un vincolo. Le casse comunali sono al verde e da
qui l’impossibilità di approvare il bilancio; è stato trovato così un escamotage, seppur a danno dell’intera comunità: l’accordo con il CAM all’art. 4, prevede la possibilità di certificazione dei crediti che il comune ha verso il CAM , e ciò garantirà la possibilità a colui che ne ha interesse, di presentarsi in sede di consiglio e fare un bilancio sulla base di “carta straccia”, in quanto tutti i beni e conti correnti del CAM sono stati pignorati, cosa di cui il sindaco è a conoscenza, in quanto egli stesso ha contribuito all’aumento dei debiti del CAM e all’occupazione di poltrone dirigenziali, collocandovi i suoi “yes men”. Ma questo fantomatico accordo con il CAM, com’è stato approvato? In sede di Consiglio, ho chiesto al segretario comunale il numero legale dei consiglieri, che sarebbe dovuto essere almeno 11 (ossia la metà più 1 dei componenti del consiglio): essendosi presentati solamente 7 su 13 dei componenti della maggioranza, il numero legale non è stato raggiunto, da qui l’impossibilità di svolgimento del consiglio e la legittima uscita dall’aula da parte di coloro, me compreso, contrari all’accordo con il CAM, anche se qualcuno si è mostrato titubante nel farlo. Sono rimasti in aula solamente il sindaco e tre fedelissimi assessori: il sindaco così ha convocato la giunta e “4 moschettieri” hanno deciso le sorti di Celano per quanto riguarda l’acqua, attribuendosi, in negativo, quella pesante responsabilità, che invece il sindaco voleva far ricadere sull’intero Consiglio comunale, in modo da mascherare i propri interessi, gli stessi interessi che gli hanno fatto cambiare rotta, quella rotta tanto propagandata durante la campagna elettorale, nella quale affermava il contrario di quanto sostenuto in questo accordo da lui strumentalizzato. La superficialità, I’ incoerenza, l’atteggiamento irrispettoso e prepotente, l’egoismo, il repentino e interessato cambio di casacca politica vanno combattuti, così come va combattuto chi usa la nostra città come trampolino per la conquista di poltrone e posizioni di potere. In questa battaglia io non mi farò intimidire né dalle minacce, né dalle censure di qualche organo di stampa asservito, né tantomeno dai giuliani di corte. La nostra città ha voglia di respirare aria nuova, ha voglia di respirare aria di libertà”.