Tagliacozzo. Il treno non vuole proseguire fino a Roma e si ferma a Tivoli, i pendolari adirati per l’accaduto invadono i binari e due marsicani vengono denunciati per interruzione di pubblico servizio. Questo l’epilogo di una delle tante giornate di disservizi iniziata con l’annuncio di un furto di materiale sulla linea Pescara-Roma e finita con i carabinieri sui binari. “Il 23 luglio è successo qualcosa che ha veramente leso la dignità dell’uomo, paragonabile solo a quello che succedeva ai lavoratori ai tempi del Principe Torlonia”, ha raccontato un pendolare, “Trenitalia ha deciso di sopprimere ben 7 treni nella tratta Avezzano – Roma e fermare a Mandela, il treno che passa ad Avezzano alle ore 06.53, in partenza da Sulmona e diretto a Roma termini (arrivo ore 09.44) sostenendo che ci avrebbero portato solo fino a Tivoli e poi avremmo dovuto proseguire arrangiandoci alla meglio con treni locali o addirittura autobus di linea per arrivare a Roma, molti pendolari hanno manifestato pacificamente, rivendicando l’arrivo a Roma Termini con qualsiasi soluzione, treno o autobus, purchè non facesse da locale così come è classificato il treno in questione. Trenitalia chiama le forze dell’Ordine, arrivano i Carabinieri territorialmente competenti, chiedono spiegazioni, alcuni pendolari si fanno interpreti delle angherie e delle proposte ormai inaccettabili che vengono proposte quotidianamente ai viaggiatori/lavoratori che dalla Marsica si recano a Roma e riferiscono, a coloro che devono garantire il rispetto dei diritti e dei doveri dei cittadini, che Trenitalia spesso, non trovando soluzioni adeguate ed appropriate ai problemi che giornalmente si presentano sulla nostra linea ferroviaria, arriva alla conclusione di cancellare i treni, quasi a voler approfittare della situazione a discapito dei viaggiatori. I Carabinieri sostenendo da subito, non si sa bene sulla base di quale competenza tecnica, la non colpevolezza di Trenitalia proseguono all’identificazione di alcuni pendolari e solo dopo, a sorpresa viene annunciata la presenza di un autobus sostitutivo che molti viaggiatori, un po’ soddisfatti del risultato ottenuto, si apprestano a salirvi sopra per raggiungere Roma. Trenitalia deve essere risarcita in quanto due pendolari sono denunciati di interruzione di pubblico servizio. Altro che migliaia di ore di ritardo accumulate negli anni, disagi e sofferenza del rapporto di lavoro per i lavoratori”.