Massa d’Albe. Sulla piazzetta di Alba Fucens c’è la Chiesa di San Nicola. Il rosone sulla facciata e il portale in pietra sono molto antichi. Erano infatti parte della vecchia chiesa di San Nicola, che si ergeva più su, in collina, ove si era sviluppata Alba nel medioevo. La chiesa medievale fu distrutta dal terremoto del 1915 e quando, nel 1936, la nuova chiesa venne ricostruita a valle, ove ora si trova, furono utilizzate parti dell’edificio distrutto, come il rosone e il portale. Passeggiando nell’insediamento medievale, in posizione collinare, possiamo vedere, nei pressi del castello, ciò che resta della vecchia Chiesa di San Nicola. Troviamo dei ruderi, resti delle mura, delle colonne, dell’abside, dell’altare e persino parti di affresco. Nel pavimento, davanti all’altare, c’è un’apertura, forse una botola che portava a una cripta. La chiesa distrutta è in posizione elevata. Se andiamo oltre l’altare e guardiamo in basso vediamo un piccolo ingresso. Forse l’ingresso della cripta. Sul lato sinistro della chiesa c’è una porta che probabilmente portava a locali annessi. La chiesa, romanica, si presentava con una bella facciata fatta di blocchi di pietra squadrata provenienti dalle zone circostanti. Sul portone c’era una lunetta con i dipinti di San Nicola e della Madonna con Bambino. Più su un rosone gotico, che è stato riutilizzato, spesso attribuito ai maestri Giovanni e Martino, i due tagliapietre che nel 1446 hanno operato anche nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Rosciolo, riprendendo il disegno del rosone della vicina chiesa di Santa Lucia di Magliano dei Marsi. La scuola di origine comune a questi rosoni risaliva ai maestri aquilani, che in periodo gotico diffondevano nei territori limitrofi lo stile rappresentato nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. All’interno la chiesa era a tre navate ad abside semicircolare. In seguito fu aggiunto un campanile di forma poligonale. La medievale chiesa di S. Nicola conteneva al suo interno elementi di pregio. In particolare una stauroteca (custodia della croce) del XIII secolo e un trittico di legno ispirato allo stile bizantino, ornato di smalti, raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù ed altre figure di Santi. Anche questo era del tredicesimo secolo. La stauroteca e il trittico sono ora custoditi nel Museo di Celano. La distrutta Chiesa di San Nicola ebbe anche il titolo di Collegiata, titolo che era appartenuto in precedenza a un’altra chiesa di Alba, la Chiesa di Santa Maria, che è andata nei secoli completamente distrutta. A partire dal 1600 la Chiesa di Santa Maria perse d’importanza a vantaggio di San Nicola. Hanno scritto della chiesa di San Nicola Giovamabattista Pitoni e Alvaro Salvi. Matteo Biacone