Avezzano. Sembrava tutto fatto e l’apertura del depuratore, prima delle elezioni, era stata sbandierata come un grande risultato. Ora è tutto da rifare, anche se in realtà un po’ già si sapeva. Il Consiglio dei Ministri in data odierna ha deciso di impugnare la legge della regione Abruzzo n° 15 del 27 marzo 2014 con la quale si autorizzava l’Arap (Ex Consorzio industriale) a gestire il depuratore di Avezzano che la normativa ordinaria fino ad allora vigente affidava al Cam S.p.A.- “La notizia non ci coglie di sorpresa anche se avremmo sperato che ciò non accadesse: cioè proprio quello che nella riunione di marzo scorso all’auditorium Fermi di Celano era emerso chiaramente dagli interventi i quali lasciavano presagire che il Governo avrebbe impugnato la legge di cui trattasi”. “Questo fatto, che ho appreso in forma immediata da Roma- prosegue Sforza di “Acqua nostra” pone seri ostacoli alla celere messa in funzione del depuratore di Avezzano e lavoreremo per rendere possibile l’avvio dell’impianto nell’immediato ricorrendo, se necessario, ad un accordo tra l’Arap e il Cam”. “Il fucino, dove la situazione va migliorando, non si può permettere – Conclude Sforza- di vedere bloccata un’opera costata 10 milioni di euro, che risolverebbe buona parte della problematica depurazione nella Marsica solo per questioni di “Lana caprina”. “Fino ad oggi abbiamo lavorato affinchè si giungesse ad una soluzione positiva- Commenta Augusto Di Bastiano del Centro Giuridico del Cittadino- e continueremo a farlo senza scoraggiarci”. La legge regionale oggi osservata dal Governo pone in essere una nuova situazione che va affrontata e risolta nell’immediato in quanto l’agricoltura ha bisogno di certezze e queste debbono arrivare immediatamente altrimenti i trattori saranno pronti nuovamente a scendere nelle piazze. “Nei prossimi giorni- conclude Sforza- insieme alle istituzioni cercheremo di studiare ciò che è avvenuto e procederemo per essere pronti ad avviare, in un modo o in un altro, il depuratore di Avezzano”. Della novità arrivata dal Governo è stato messo al corrente il Prefetto. “Il presidente dell’Arap, Tiziano Petrucci, da me raggiunto telefonicamente – dichiara Sforza- è rimasto interdetto dalla notizia ed è pronto a dimettersi dal suo incarico se non viene messo in condizione di operare così come si era stabilito”. A lanciare l’allarme anche Confagricoltura.