San Benedetto dei Marsi. Nel luogo dove oggi sorge San Benedetto dei Marsi, esisteva una città chiamata Marruvium, che fu capitale del popolo dei Marsi e divenne poi un florido municipio romano(la sua origine è testimoniata anche da Virgilio nel settimo Libro dell’Eneide). Entro la seconda metà del I secolo a.C. sono forse databili le mura che racchiudono un’area di 40 ettari con una circonferenza di 2,600 Km. circa, ricordate da un documento del Chronicon Casauriense dell’anno 979 d.C. Alla fine del I secolo a.C. deve attribuirsi l’anfiteatro, posto fuori le mura, su un vallone naturale scavato da un antico fiume, che si trovava nella zona dove attualmente sorge lo stadio del paese. Marruvium ebbe una fase d’intenso sviluppo fra la fine del I e la metà del II secolo d.C., che è da mettere in relazione al prosciugamento parziale del lago di Fucino, attuato con la costruzione di un emissario artificiale, iniziato nel 41 d.C. ad opera dell’imperatore Claudio e inaugurato nel 52 d.C. Dopo Claudio si occuparono del Fucino anche Traiano e Adriano, che probabilmente nel secondo decennio del II secolo d.C. rese definitiva l’opera di Claudio portando a un ulteriore recupero di terre dal Fucino, che in gran parte furono poi nel 149 assegnate a Marruvio e ad altri municipi marsi posti sulle rive fucensi. Con il prosciugamento della parte del Lago di Fucino sul quale si affacciava Marruvium si eliminò il pericolo delle inondazioni e la città crebbe di importanza. Essa ebbe edifici pubblici e privati: il Campidoglio, dotato di un vicino orologio solare i cui resti sono venuti alla luce nel 1974, un Teatro, un Ginnasio con la palestra annessa, le Terme e una Piscina con bagno. I recenti scavi curati dalla Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo hanno evidenziato le varie fasi dello sviluppo urbano di Marruvium e confermato la non esistenza, almeno nell’area di S. Benedetto, di un centro marso precedente alla Guerra Sociale (90-88 a.C.); sul luogo infatti più che un vicus, di cui non rimangono tracce, era presente (già dal IlI secolo a.C.) un santuario dedicato agli Dei Novensidi. Le recenti ricerche, hanno documentato “… il raggiunto assetto istituzionale e urbanistico planimetrico funzionale entro il secondo quarto del I secolo a.C.” Marruvium aveva acquisito l’aspetto tipico delle città romane, era formata da isolati rettangolari, racchiusi da strade che si incrociavano ad angolo retto. Un resto curioso dell’epoca romana sono i “morroni”, due mausolei in opera cementizia, posti sul margine sud-ovest dell’ antica via circonfucense e databili agli inizi del I secolo d.C.
Potremmo chiamare questi strani monumenti le piramidi della Marsica. Ora li vediamo come due strutture vicine tra loro, a base quadrangolare, che si assottigliano verso l’alto, sono fatti di pietre e amalgama, ma in origine dovevano essere ricoperti di lastre di marmo, che furono poi prelevate ed utilizzate per costruire le chiese della zona. I Morroni forse erano tombe o monumenti in onore di qualche personaggio locale, ma non sono state trovate iscrizioni, quindi non sappiamo in onore di chi furono edificate queste strane costruzioni. Un mistero che oggi non possiamo risolvere. Matteo Biancone