Avezzano. Cinque ore di attesa per una visita al pronto soccorso in attesa su seggiole di plastica o addirittura in piedi lungo un corridoio buio, ammassati come sardine e non per un controllo di routine, ma per visite urgenti.
Tutto ciò accade all’ospedale di Avezzano dove venerdì pomeriggio è stata una giornata di inferno con decine di paziente sull’orlo di una crisi di nervi. Una situazione consueta perché i medici sono costretti a far fronte alle esigenze di un bacino di utenza troppo grande. Basti pensare che ogni giorno, di media, sono oltre 150 le prestazioni del pronto soccorso. Ciò significa che ci sono picchi che possono raggiungere anche le 300 prestazioni o anche di più.
Avezzano. Cinque ore di attesa per una visita al pronto soccorso in attesa su seggiole di plastica o addirittura in piedi lungo un corridoio buio, ammassati come sardine e non per un controllo di routine, ma per visite urgenti.
Tutto ciò accade all’ospedale di Avezzano dove venerdì pomeriggio è stata una giornata di inferno con decine di paziente sull’orlo di una crisi di nervi. Una situazione consueta perché i medici sono costretti a far fronte alle esigenze di un bacino di utenza troppo grande. Basti pensare che ogni giorno, di media, sono oltre 150 le prestazioni del pronto soccorso. Ciò significa che ci sono picchi che possono raggiungere anche le 300 prestazioni o anche di più.