Avezzano. “Scoperto con le mani nei cioccolatini e nei maron glacé, l’assessore Boccia, invece di pentirsi, togliere il disturbo e chiedere scusa agli avezzanesi, afferma che la spesa è legittima”. E’ questa la replica del consigliere di opposizione Mariano Santomaggio al vicesindaco Boccia dopo il vespaio che si è alzato riguardo alle spese (2.600 euro) degli amministratori del Comune di Avezzano in trasferta a Firenze lo scorso ottobre per l’Assemblea nazionale dei Comuni italiani (Anci). Al centro della polemica, lo scontrino da 52 euro e 50 per cioccolatini pregiati, marron glassè e “caffè poesia” (euro 4,50 l’uno), consumati a spese della collettività prima della mezzanotte. Il vicesindaco Ferdinando Boccia (presente Firenze insieme al sindaco Gianni Di Pangrazio che non era a quel tavolo, al presidente del consiglio Domenico Di Berardino, all’assessore al Patrimonio, Luca Angelini, e all’esponente di minoranza, capogruppo Lino Cipolloni), ha rivendicando la legittimità della “spesa” e invitando Santomaggio a “restituire i compensi percepiti dal Cam, dai 30 ai 50mila euro l’anno, perché avrebbe fatto male il revisore dei COnti a causa del debito accumulato. “Ebbene”, replica Santomaggio, “se la spesa è legittima secondo Boccia, investirò della questione la Corte dei conti e la vedo molto dura sul fatto che ne potrà avallare la legittimità in quanto si tratta di spese volte alla sola ricerca del piacere fisico e spirituale e conseguentemente non consentite. Si abbandona poi vicesindaco Boccia, come al solito, ad accusarmi di essere responsabile dei debiti del Cam”, continua Santomaggio, “dimenticando che anche lui da due anni è nel Consiglio di sorveglianza e mi sembra che i debiti sono aumentati e che lui si sa distinto solo per aver chiamato i carabinieri, e non per fare sedare una rissa ma per far avallare un verbale. Comunque se fosse vero quello che afferma l’assessore Boccia”, conclude Santomaggio, “anche lui, come tutti i revisori e i componenti dei collegi sindacali d’Italia, dovrebbe tirar fuori i compensi percepiti dalle società di cui è o è stato revisore o sindaco e che si sono indebitati. Insomma, quelle dell’assessore Boccia, sono affermazioni palesemente insensate e soprattutto diffamatorie nei confronti di tutta la categoria e che meriterebbero il vaglio del Consiglio dell’ordine”.