Carsoli. Sono state aperte le quattro nuove corsie di autostrada sul tratto urbano dell’A24. In totale oltre 20 chilometri di nuove corsie autostradali.
La decisione di anticipare al massimo la fine dei lavori per la costruzione delle Complanari nel quadrante Est di Roma è stata presa nei mesi scorsi dalla concessionaria Strada dei Parchi Spa, su sollecitazione degli Enti Locali. L’apertura al traffico dei nuovi tratti autostradali è avvenuta gradualmente, da alcune settimane a questa parte, ma dall’11 aprile interessa la totalità delle Complanari.
“Nel progetto originale la fine dei lavori era prevista il 26 maggio 2014” ci spiega Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada Dei Parchi, che aggiunge: “La chiusura del cantiere e l’apertura anticipata al traffico delle Complanari ci consentono di cogliere l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio. Anzitutto, riducendo il più possibile i disagi ai clienti-automobilisti che transitano sull’A24. Nell’arco di questi 35 mesi di lavori, in accordo con la società costruttrice Toto Costruzioni Generali, abbiamo cercato di attenuare al massimo le interferenze e i problemi che, inevitabilmente, si determinavano per la presenza di un grande cantiere su un’autostrada urbana com’è il Tronchetto. E devo dare atto alla Toto di aver dimostrato grande professionalità”.
Ramadori sottolinea poi un secondo obiettivo: “Abbiamo lavorato alacremente, di notte e di giorno, per arrivare a finire in anticipo perché, in giornate così cruciali per Roma, si potesse far affidamento anche su una nuova infrastruttura, moderna e degna di una grande capitale europea”.
“Siamo molto orgogliosi di questo traguardo” conclude Cesare Ramadori. “Nel nostro Paese le opere pubbliche si trascinano per anni, con continui rinvii. Qui, invece, siamo di fronte al più grande cantiere italiano degli ultimi venti anni sito in un’area fortemente urbanizzata, che termina i suoi lavori in largo anticipo. Si tratta inoltre di una grande opera costata esattamente quanto era previsto nel programma di costruzione, neanche un euro in più è stato speso. Il che sta a dimostrare che, quando si vuole, si può fare in Italia”. (d.i.)