Avezzano. I dipendenti del Crab esprimono la loro indignazione dopo aver letto sul giornale on-line ‘Il capoluogo’ che “grazie alla determinazione del presidente Emidio Tenaglia il Centro di Ricerche ha gestito commesse per oltre 18 milioni di euro”. Sottolineano i lavoratori, “mentre i rappresentanti politici regionali e gli amministratori del Consorzio si contendono pubblicamente i meriti di una brillante gestione, il Crab continua a versare in una situazione di difficoltà”. I dipendenti precisano, “i 18 milioni di euro sono stati acquisiti e gestiti dal Centro nel corso dei suoi 20 anni di attività. L’attuale gestione, che vede Tenaglia presiedere il Cda del Crab dal luglio 2011, Cda che al momento è composto da Abramo Frigioni, Giacomo Di Domenico, Pietro Chichiarelli, Alfredo Chantini, Valerio Coletti, Duilio Blasetti, Gabriele Catarinacci, ha di fatto attuato una politica tesa alla cassa integrazione: i lavoratori sono stati in cassa integrazione per 19 mesi su 33”. Nonostante la cassa integrazione, i dipendenti precisano che solo grazie alla “propria” tenacia e competenza hanno continuato ad operare, progettando e attuando iniziative di R&S direttamente commissionate da privati o in risposta ai bandi pubblici. “Da parte sua – contestano i dipendenti – il governo regionale non ha approvato la legge di riordino dei Centri di Ricerca, come era stato promesso in numerose occasioni dal governatore Gianni Chiodi, che aveva espressamente individuato in Tenaglia l’attuatore di una strategia rivelatasi fallimentare. Di contro, l’Assessore all’Agricoltura Mauro Febbo ha stanziato somme irrisorie per l’attuazione del programma di ricerca 2013”. Concludono i lavoratori del centro di ricerche, “solo due giorni fa (2 aprile 2014) il Cda del Crab ha deliberato l’ennesimo periodo di cassa integrazione per i prossimi 3 mesi, mettendo in difficoltà l’attuazione delle numerose attività previste dai contratti in essere con importanti aziende del territorio e multinazionali. Prendendo atto che l’unica capacità del Cda è la messa in cassa integrazione del personale, chiediamo con forza ai Soci di provvedere a nominare degli amministratori in grado di attuare politiche di rilancio della struttura”.