Trasacco. Era ritenuta responsabile dei reati di associazione finalizzata allo spaccio, estorsione e danneggiamento. Ma dal 2011 aveva fatto perdere le sue tracce fino a quando non è stata rintracciata e arrestata dai carabinieri. Si tratta di Rosa Di Pinto, ventinovenne di origine campana stabilitasi poi nella Marsica. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Vomero, durante un mirato servizio di ricerca nel quartiere Capodimonte, hanno individuato la donna, residente in via Antonio Labriola lotto “G”. Era latitante dal 20 dicembre 2011 e colpita da ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale dell’Aquila in quanto ritenuta responsabile di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e danneggiamento in concorso, commessi da agosto 2004 a marzo 2005, a Trasacco. L’arrestata è stata portata al carcere di Pozzuoli. Era rimasta coinvolta nell’operazione Giotto, che vedeva alla sbarra il clan di Scampia accusato di aver avviato un traffico di droga nel Fucino. Il clan di napoletani di Scampia giunti nella Marsica e in particolare nella zona di Trasacco, insieme a dei locali avevano avviato lo spaccio di droga. Secondo l’accusa, si servivano di giovani marsicani come corrieri. L’operazione fu denominata Giotto dai carabinieri in quanto la base operativa degli imputati era a Trasacco, in una via intitolata all’artista di Bondone. Rosa Di Pinto è stata condannata per quei reati a una pena di sette anni e due mesi di reclusione.