Avezzano. La Croce Rossa è impegnata nella Marsica e in tutta Italia nelle attività di assistenza e accoglienza dei profughi stranieri, arrivati per le cause più disparate, dalle guerre civili alle persecuzioni religiose per chiedere asilo politico, secondo un piano redatto dal Ministero dell’Interno per distribuire sul territorio i nuovi arrivi di oltre tremila i migranti giunti sulle coste italiane nelle ultime ore. Circa quaranta le persone ospitate in ciascuna struttura. I volontari sono stati prioritariamente impegnati in screening sanitari (ci sono donne in stato interessante e persone colpite da arma da fuoco) ed a fornire oltre che assistenza materiale (cibo, vestiario e tutto quanto è necessario per persone che sono arrivate con i soli abiti che indossavano giorni fa alla partenza) anche a fornire appoggio psicologico e sociale che viene garantito dalle Squadre Sep (Supporto Psicologico in Emergenza) ed Asa (Attività Socio-Assistenziali) della Croce Rossa Italiana.
L’arrivo nella Marsica è stato criticato per la scelta di ospitare gli immigrati nel centro smistamento merci di Avezzano, struttura gestita dalla Croce rossa abruzzese.
Sulla questione è intervenuto il movimento Unione dei Marsi, guidato da Pierpaolo Rubeo. “Apprendiamo con stupore che il Centro Smistamento Merci viene usato come dormitorio per profughi extracomunitari”, spiegano, “è singolare che una struttura del genere, costata decine di milioni di euro dei contribuenti, inaugurata in pompa magna una decina di volte e che sarebbe dovuta diventare uno dei volani dell’economia marsicana, venga utilizzata per questi fini. L’UdM da tempo e inutilmente cerca di sensibilizzare le amministrazioni locali sul fatto che la Marsica è oggetto di una immigrazione selvaggia e clandestina, al limite dell’invasione.
Sgombriamo subito il campo dall’accusa di razzismo che taluni come al solito ci rivolgeranno; piuttosto ce l’abbiamo con coloro che da tempo speculano sulla disperazione di questa gente, divenuta ormai oggetto di un vero e proprio mercato, monopolizzato da chi sappiamo bene. Queste situazioni”, aggiungono dall’unione dei Marsi, “dovrebbero far molto riflettere su due provvedimenti che noi consideriamo gravissimi errori: l’abolizione del reato di clandestinità e l’introduzione dello ius soli (la cittadinanza a chi nasce in Italia). Al contrario, noi siamo per lo ius sanguinis (si è italiani solo se si nasce da italiani, in qualsiasi parte del mondo) e per il mantenimento del reato di clandestinità. Come sempre dobbiamo constatare che a noi italiani toccano tutti i doveri e agli stranieri tutti i diritti”.