Celano. Si è svolta ieri sera a Celano presso l’auditorium “E.Fermi” l’attesa riunione organizzata dal Comitato “Acqua nostra” fondato e diretto da Gianvincenzo Sforza. Come preannunciato sono intervenuti; l’Onorevole Filippo Piccone, Componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati; l’assessore al Ciclo Integrato delle Acque Angelo Di Paolo; i Consiglieri Regionali Luca Ricciuti e Emilio Iampieri; il presidente della Provincia Antonio Del Corvo e Felicia Mazzocchi; l’Ing. Corrado Rossi dell’Ato2; Augusto Di Bastiano dell’associazione Consumatori, molti sindaci e amministratori della Marsica e tutte le associazioni di Categoria agricola Confagricoltura, Coldiretti e Cia con i loro massimi rappresentanti territoriali. E’ stata evidenziata l’assenza dei Consiglieri Regionali dell’Opposizione espressamente invitati. La discussione, introdotta da Gianvincenzo Sforza ha visto gli interventi dell’assessore comunale all’agricoltura Cesidio Piperni che, in questi giorni, ha collaborato fattivamente all’organizzazione della manifestazione celanese. Piperni, anche nella veste di imprenditore agricolo, ha denunciato lo stato in cui versa il grado di inquinamento dei canali derivato dalla cattiva gestione dei depuratori di tutta la Marsica. Il presidente di Coldiretti Volpone, ha subito dichiarato che in tutta questa storia di malgestione gli agricoltori sono la parte lesa e ha alzato il grado di allarme e espresso preoccupazione per la situazione ed ha chiesto ai responsabili di vietare all’Ente di gestione dei depuratori, il Cam, di immettere l’acqua inquinata nei canali dove l’Ente di Bonifica immette acqua pulita prelevata dai pozzi. Stefano Fabrizi della Confagricoltura ha dichiarato senza mezzi termini che la situazione è esplosiva e chi potrebbe rimanere “con il cerino in mano” sono proprio gli agricoltori che pagherebbero le conseguenze maggiori causate da una gestione della depurazione giunta ormai ai livelli più allarmanti. Fabrizi ha anche dichiarato, concordemente con le altre associazioni agricole, lo stato di agitazione della categoria che potrebbe portare nei prossimi giorni ad azioni eclatanti di protesta. L’assessore all’ambiente del Comune di Avezzano Roberto Verdecchia ha portato a conoscenza dell’assemblea quali i sviluppi della situazione di Avezzano e del depuratore realizzato dal Consorzio industriale di Avezzano che la Regione, attraverso le modifiche alla legge Regionale n°143 approvate il 13 marzo 2014, lascia nella disponibilità totale dello stesso Consorzio Industriale, deludendo le aspettative e del Comune di Avezzano e quelle del Consorzio di Bonifica che ambiscono a gestirlo, il primo per risolvere la problematica depurazione di Avezzano e il secondo per garantire il perfetto funzionamento depurativo e l’immissione nei canali del Fucino di acqua depurata correttamente. Verdecchia ha dichiarato anche quali le iniziative prefettizie e il coinvolgimento del Ministero dell’ambiente per ottenere decisioni in merito alla gestione del depuratore del Nucleo industriale. L’ingegner Corrado Rossi direttore dell’Ato2 marsicano, in rappresentanza del Commissario al Ciclo Integrato delle Acque Caputi, ha ammesso il fallimento operativo registrato nella depurazione raggiunto da parte del Cam ed ha certificato lo stato di gravità della situazione. Rossi ha fatto dichiarazioni eclatanti: il problema della depurazione si può risolvere in buona parte subito attivando immediatamente il depuratore di Avezzano realizzato dal Consorzio industriale, impianto che risolverebbe la problematica per il 50%, e, in aggiunta, l’attivazione del depuratore di San Benedetto dei Marsi utile alla depurazione di 4500 utenze e che non viene avviato perché mancano 600euro per l’allaccio della corrente. Luca Ricciuti ha difeso la modifica alla legge ed ha dichiarato che la norma approvata dalla regione lo scorso 13 marzo pone anche altri Enti nelle condizioni di gestire il depuratore di Avezzano. L’onorevole Piccone ha criticato la legge regionale proposta ed approvata qualche giorno fa ed ha dichiarato che essa verrà sicuramente impugnata dal Governo in quanto prevarica le competenze regionali e va in contrasto con la legge nazionale. Inutile, secondo il deputato Piccone, prendere in giro la gente e la problematica va affrontata con decisione, con atti concreti sul territorio atti a risolverla ed è di questo che la regione e gli Enti preposti debbono farsi carico. Le dichiarazioni di Rossi hanno suscitato reazioni da parte delle associazioni agricole e del pubblico che ha inveito verso la politica che, come al solito, riesce solo a fare disastri e a non trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze del territorio. Sforza ha urlato tutta la sua rabbia verso i politici di ogni livello e le istituzioni impotenti a dare soluzioni ed ha proposto all’assemblea, con l’accordo delle associazioni agricole presenti, di passare alle vie di fatto occupando il sito dove il depuratore di Avezzano realizzato dal Consorzio Industriale dovrebbe entrare in funzione per la sperimentazione nei primi giorni della settimana prossima. Secondo Sforza gli Enti e la regione dovranno venire a spiegare in quel luogo chi deve gestire l’impianto e, soprattutto, perché una struttura costata circa 10milioni di euro non potendo servire industrie che ormai sono chiuse non possa essere utilizzato, per cavilli e questioni di lana caprina, per servire da subito 47mila utenze e risolvere il 50% del problema della depurazione nella Marsica. Dopo l’occupazione dell’impianto depurativo di Avezzano- ha sostenuto Sforza- ci porteremo all’impianto di San Benedetto dove il Comitato offrirà 600euro e farà pressione ai vertici dell’Enel per dotare l’impianto di energia elettrica inspiegabilmente Fermo. L’assessore Di Paolo, accusato dall’assemblea di immobilismo in questi 5 anni, ha enunciato che lunedì prossimo porterà all’approvazione della Giunta Regionale un pacchetto di provvedimenti che prevedono la spesa di circa 8milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture depurative della Marsica ricadenti nei territori di Avezzano, Celano, e Ovindoli. Le associazioni agricole presenti e il pubblico intervenuto hanno contestato l’assessore rimproverandogli scarsa operatività che viene riscoperta in occasione dell’avvio della campagna elettorale. Anche in questo caso, ha concluso Sforza, la regione è stata intempestiva e anche se è lodevole che l’assessore ha stanziato queste risorse esse per avere applicazione pratica richiederanno mesi o anni e l’agricoltura ha bisogno di acqua pulita nei canali da qui a qualche giorno, per cui, è necessario che il depuratore di Avezzano entri subito in funzione insieme a quello di San Benedetto dei Marsi. Nei prossimi giorni il Comitato e le associazioni agricole si riuniranno per decidere le strategie da adottare insieme ai sindaci della Marsica e in questa occasione chi deve dare risposte lo faccia per evitare il peggio.