Celano. Formalizzato ieri in Comune il passaggio di tre assessori della giunta Piccone a Forza Italia. Ora i consiglieri Domenicantonio Rosati e Carmine Torrelli chiedono ora una verifica in consiglio, nonostante le rassicurazioni dei tre esponenti di giunta passati a Forza Italia. Tutti e tre i neo iscritti a Forza Italia hanno chiaramente detto di volere proseguire il lavoro con la maggioranza nella quale sono stati eletti. Il vice sindaco Vittoriano Frigioni, l’assessore alle politiche agricole Cesidio Piperni e l’assessore allo sport Adelio Di Loreto, formalizzano la loro piena adesione al movimento del Cavaliere uscendo ufficialmente allo scoperto. Lo hanno annunciato ieri nella sala consiliare del Comune nel corso di una affollata conferenza stampa, convocata appositamente per spiegare la scelta e dissipare, a loro dire, talune fuorvianti ricostruzioni e improbabili architetture retrosceniste progettate dagli «addetti ai livori» in questi ultimi giorni. Rosati e Torrelli, però, pongono l’attenzione sul fatto che i tre dell’esecutivo Piccone (Nuovo centro destra di Alfano)fanno diventare non equo il rapporto di forze in maggioranza.
Alla conferenza stampa erano presenti i consiglieri regionali Emilio Iampieri e Luca Ricciuti, il capo di gabinetto di Chiodi, Antonio Morgante, i consiglieri provinciali, sindaci e amministratori di diversi paesi marsicani. Alla fine, i tre assessori hanno voluto confermare innanzitutto piena fiducia e leale supporto al sindaco Filippo Piccone, nonché dare significato ad una stagione di responsabilità verso le aspettative della intera comunità castellana. In tal modo, se da un lato si intendono drenare le eccessive velleità del Nuovo Centro Destra, dall’altro si vuole rassicurare e tenere ben saldo lo zoccolo duro elettorale dell’ormai fu Popolo delle Libertà. «Nel 2010, con il sindaco Filippo Piccone, siamo stati eletti nella lista Pdl denominata Berlusconi per Celano”, ha spiegato Frigioni, “questa premessa è necessaria per spiegare quanto accaduto nell’ottobre 2013, allorquando venne decisa la cessazione del Pdl e la ricostituzione di Forza Italia, fatto questo che determinò la nota scissione di Alfano. Scissione che, a caduta, si è riflessa in diverse realtà locali. Noi non crediamo nel progetto del Nuovo centro destra e vogliamo ricordare e sottolineare che siamo stati eletti in una lista che si richiamava ai principi e ai valori indicati dal presidente Berlusconi e in quell’alveo politico intendiamo restare. Quindi nessuno strappo”.