Avezzano. Riuscivano a ottenere il permesso di soggiorno organizzando dei falsi matrimoni con ragazze italiane tossicodipendenti che accettavano in cambio di droga. E’ quanto emerso dall’operazione antidroga dal Corpo forestale dello Stato, che ha portato all’arrsto di 9 persone per associazione a delinquere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti (6 in carcere ad Avezzano, 2 agli arresti domiciliari, uno ricercato). La prima banda era composta da Abdelmoula Belaich (21), Emanuela Letta (38), domiciliari, Mohammed Belaiche (44), Malika Himmi(35). La seconda bandainvece da Ahmed Omari (37), Omar Toubi (27), Ahmed Mazaui (28), Abderrazzak Nassite (33).
Ma come funzionava il meccanismo dei matrimoni fittizi? In sostanza erano stati organizzati da Abdelmoula Belaich, soprannominato “Cuffietta”, già arresto nel corso dell’operazione Karkouba, e da Ahmed Omari, le due menti dell’organizzazione. Il primo era già convolato a nozze con una ragazza del posto, l’altro stava organizzando tutto con una donna di Caserta. In cambio del “favore”, almeno sencondo quanto emerso dalle intercettazioni, venivano date dosi di droga alle partner, tossicodipendenti. Questo pemetteva agli stranieri di ottenere un permesso di soggiorno. Gli arrestati sono stati sottoposti, per mesi, ad intercettazioni telefoniche, pedinamenti, osservati in tutti i loro spostanti, videosorvegliati, riuscendo così a provare in maniera precisa e puntuale spaccio, detenzione e confezionamento di migliaia di dosi di sostanze stupefacenti che inondavano la Marsica. SI parla di migliaia di dosi vendute nel giro di pochi mesi. I clienti erano soprattutto marsicani. Inoltre erano anche in regola con il permesso di soggiorno grazie ai matrimoni civili fittizi.