Avezzano. La storia della Chiesa più antica di Avezzano è lunga e suggestiva. Intanto la stessa scritta che compare sopra la porta laterale, tratta dal libro della Genesi, si presta a richiami suggestivi, essendo riportata anche nella chiesa francese di Rennes-le-Château, che gli amanti del mistero conoscono perchè si dice che il parroco vi trovò un tesoro. La scritta dice: “ Quam terribilis est locus iste non est hic aliud nisi domus dei et porta caeli”(per i non latinisti è Giacobbe che parla, dopo il sonno, e dice : “Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo”). Ma la Chiesa di San Giovanni a Piazza Castello dove trae origine? Addirittura molti studiosi (Di Pietro, Antinori, B.Iatosti, G.Pagani) ritengono che già nella prima metà del Trecento la Chiesa fosse stata costruita e che fosse dedicata a San Francesco e non a San Giovanni Decollato come oggi. Attraverso il tempo è venuta a perdere ogni traccia della sua originaria struttura medievale, ma elementi trecenteschi dell’edificio sacro sono emersi in seguito al disastro tellurico del 1915 e hanno mostrato che la costruzione può essere attribuita alla prima metà del secolo XIV. Ora la chiesa, anticamente dedicata a San Francesco, poi a San Giovanni Decollato, si presenta nel suo complesso, specie all’interno, in veste barocca. L’antico fabbricato gotico della chiesa di S. Francesco fu diviso in due sezioni da un muro: la parte verso sud la trattennero i Padri Conventuali, che l’adibirono a sagrestia, e quella verso nord fu ceduta ai Fratelli della Congregazione di San Giovanni Decollato, da cui viene l’attuale denominazione della Chiesa, che dal 1718 al 1744 fu assai ampliata e modificata con la snella ed elegante facciata in pietra a scalpello rimasta quasi intatta nel terremoto del 1915. Durante la dominazione francese nel regno di Napoli, e precisamente nel 1809, il convento venne chiuso. Il fabbricato fu assegnato al Comune di Avezzano, che vi pose gli uffici della Sottintendenza, ma con la restaurazione il convento fu ripristinato e reintegrato per decreto del re Ferdinando I di Borbone in data 20 aprile 1820. In quello stesso tempo, il Consiglio provinciale dell’Aquila, presentò al re una supplica, per adibire lo stabile a sede della Sottintendenza, del Giudicato d’istruzione, del Carcere distrettuale. I locali vennero utilizzati, per un certo periodo di tempo, come uffici giudiziari, appena istituito il Tribunale, e successivamente come caserma dei Carabinieri, fino al terremoto del 13 gennaio 1915. Dopo la soppressione definitiva del convento con legge del 22 febbraio 1861, la chiesa venne affidata, per vari anni, ad un Cappellano, stipendiato dal Comune, perché fosse custodita e vi si celebrassero le funzioni sacre principali. Nell’anno 1912 il Vescovo dei Marsi, Pio Marcello Bagnoli, la eresse a Parrocchia, firmandone il relativo decreto il 30 dicembre, con il titolo di Arcipretura di San Giovanni Decollato in San Francesco, e il 26 ottobre del 1913 si ebbe il placet con un decreto regio. La chiesa ha riportato danni con il terremoto del 1915 e poi in occasione di un bombardamento della seconda guerra mondiale, ma è stata riparata. Recenti lavori di restauro hanno fatto emergere nuovi elementi che testimoniano la sua lunga storia. Matteo Biancone