Aielli. Si è aperta formalmente ieri, durante le assemblee dei lavoratori, la vertenza con la Domal ex Hydro di Aielli. A seguito della relazione dei Segretari di Fim e Uilm, Antonello Tangredi e Michele Paliani, i lavoratori, su proposta sindacale hanno approvato un documento che respinge le impostazioni/comunicazioni aziendali. Nel merito, la Direzione aziendale, nell’incontro di venerdì ha di nuovo ufficializzato un esubero strutturale di una percentuale che varia fra il 20 ed il 30% della forza lavoro (circa 100 dipendenti) e, quindi, la necessità di ricorrere alla mobilità, unitamente alla NON erogazione della tranche di aumento derivante dal rinnovo del c.c.n.l. Sempre durante la riunione, la Direzione ha mostrato un grafico, attraverso il quale, ha cercato di spiegare che, la gestione della C.I.G.O. finora messa in atto unilateralmente, ovvero, senza la rotazione possibile, come previsto negli accordi, ha messo in evidenza il fatto che, la produttività sia aumentata di oltre 10 punti. Come dire: in una partita di calcio, una squadra con 9 calciatori, batte sonoramente una di 11. Una considerazione, questa, non solo lesiva per i lavoratori esclusi dal ciclo produttivo ma, anche una prova di forza nei confronti del resto dei dipendenti, sempre più stressati per i grandi carichi di lavoro. Insomma, con 2/3 dei lavoratori, si possono realizzare risultati migliori rispetto ai 100: è la svolta. La delegazione sindacale, oltre a respingere decisamente le argomentazioni aziendali, ha comunicato, pur senza il passaggio assembleare che, gli errori della gestione della fabbrica, non possono essere scaricate sui lavoratori e, meno che mai, su alcuni lavoratori che, nel tempo si sono ammalati anche a causa della pesantezza del lavoro stesso. Il sindacato ha dunque proposto il ricorso ai “contratti di solidarietà”, proprio perché, in questo particolare momento della crisi mondiale, i “più deboli non possono essere lasciati soli”. L’azienda è parsa intenzionata ad andare avanti sulla propria strada anche senza il consenso del sindacato, sia nella gestione della C.I.G.O., sia nel riassorbire gli aumenti contrattuali, che nel ricorso alla mobilità. Per contrastare l’impostazione aziendale, per adesso, viene bloccato il ricorso ad ogni forma di straordinario e di flessibilità, fino a diversa comunicazione.