Pescara. La Confcommercio di Pescara chiede al ministro Maurizio Lupi l’immediato ritiro del provvedimento che dal 1 gennaio ha istituito l’incomprensibile aumento del pedaggio sulle autostrade a24 e a25 “un aumento vergognoso che non si giustifica in alcun modo visti degli scarsi servizi assicurati sulle tratte in questione e che rischia di affondare la gia’ traballante economia abruzzese”. La Confcommercio di Pescara interviene nuovamente in merito all’incredibile rincaro del pedaggio sull autostrade A24 e A25 scattato dallo scorso 1° Gennaio. “Si tratta di un aumento vergognoso che non si giustifica in alcun modo in considerazione dei normali scarsi servizi assicurati sulle tratte in questione. Chiediamo al Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, l’immediato ritiro del provvedimento che nella conformazione attuale rischia di affondare la già traballante economia abruzzese mai più ripresasi dopo il terremoto del 2009. Non basta, infatti, la promessa del Ministro inerente lo sconto del 20% per i pendolari che utilizzino per almeno 20 volte al mese l’autostrada; e a tutti gli altri utilizzatori che cosa rispondiamo? che siccome non prendono l’autostrada tutti i giorni debbono sottostare ad uno scandaloso aumento che sfiora il 10%? Basti pensare al fatto che, oltre alla carente manutenzione che da sempre caratterizza sia la A24 che la A25, occorre percorrere oltre cento chilometri partendo da Pescara per incontrare una stazione di servizio dove fare rifornimento e usufruire dei servizi igienici. In base a questo, ci saremmo aspettati non solo il blocco delle tariffe ma addirittura una riduzione delle stesse anche in considerazione dei costanti disservizi che si incontrano proprio su A24 e A25, dove cantieri e manutenzione sono sovente presenti con i relativi negativi riflessi sulla scorrevolezza del flusso veicolare. E non ci vengano a dire che gli aumenti sono destinati a finanziare i lavori delle complanari romane, quando tali opere devono essere a carico del Comune di Roma della Provincia di Roma e della Regione Lazio e non certo degli utenti abruzzesi. Ripetiamo la sollecitazione già fatta nel nostro precedente intervento al riguardo: Sveglia Regione! Sveglia Province! Sveglia Comuni! Adesso aggiungiamo: Ma ci siete?”