Vallelonga. Musica, cibi della tradizione, memoria, storia e religione. Sono stati questi gli ingredienti della festa di Sant’Antonio, con la caratteristica cena della Panarda e con le tradizionali Cottore di Collelngo, oltre alla festa a Trasacco e nelle altre località del territorio. La Panarda di Villavallelonga è una cena tipica offerta dai capofamiglia del paese ad amici e parenti la sera de 16 gennaio. Un ricco banchetto di prodotti tipici che va avanti fino a tarda notte in attesa della visita di giovani del posto che si spostano da una casa all’altra intonando le tradizionali canzoni dedicate a Sant’Antonio. Un’usanza che si fonde con la grande devozione per il Santo festeggiato e che diviene un evento così particolare da essere preso come fonte di studio dal punto di vista antropologico ed etnografico non solo dell’Abruzzo, ma dell’intero Paese.
A Collelongo le grandi torce accese, i suonatori e i cantori hanno sfilato per le vie del paese in onore del protettore degli animali. La comunità della Vallelonga ha riproposto la tradizionale festa aperta dai tocchi delle campane. Sono state cotte sul fuoco le «cottore» per dare il via alle celebrazioni. I grandi torcioni alti oltre cinque metri, che gli abitanti hanno acceso alle 18, hanno illuminato le strade dove, prima di cena, don Roberto, parroco del paese, si è avviato in processione con il sindaco, Angelo Salucci, e le autorità per benedire le cottore. L’ospitalità, come da tradizione, è stata la parola d’ordine della manifestazione. In alcune case del paese, denominate per l’occasione cottore, sono stati offerti i «cicerocchi» (granturco cotto nelle pentole di rame e condito con olio e peperoncino). La festa è andata avanti tutta la notte e questa mattina nel piazzale della chiesa, hanno sfilato le ragazze del paese con in testa le «conche rescagnate», addobbate, e a seguire la messa in onore di Sant’Antonio. Per chiudere l’evento la benedizione degli animali.