Capistrello. Assolto il presunto boss di Ostia Carmine Fasciani, originario di Capistrello, e sua moglie Silvia Batoli. Così come era accaduto in primo grado, anche la Corte d’appello di Roma hanno deciso di ricalcare la sentenza e, nonostante la durissima requisitoria tenuta poche settimane fa dal Procuratore generale, durante la quale il magistrato aveva chiesto condanne per oltre un secolo e mezzo di carcere, i giudici di secondo grado hanno deciso per l’assoluzione del ras di Ostia, assolto assieme alla moglie. Le richieste di condanna erano, rispettivamente, di trenta e 18 anni di reclusione.
Il processo riguardava una presunta associazione malavitosa che opera sul litorale della Capitale. Una storia che era esplosa nel 2009, quando dopo un’operazione dei carabinieri furono in 35 a finire dietro le sbarre. Secondo le ipotesi dell’accusa, la banda coordinata da Fasciani (condannato nel luglio scorso in primo grado a 23 anni di reclusione nell’ambito di un’altra operazione delle forze dell’ordine) si sarebbe occupata di “trasportare e importare un quantitativo ingente di hashish ammontante a 2200 chili, organizzando il trasporto del carico” di stupefacente dalla Spagna direttamente fino alla base di Ostia, punto di smistamento della droga che andava poi a rifornire parte del mercato illegale della Capitale e del litorale. Un sistema che secondo l’accusa era stato architettato proprio dai coniugi Fasciani che, oltre a tirare le redini dell’associazione a delinquere, reperivano il denaro necessario all’acquisto della droga gestendone poi gli ingenti ricavi. Per i giudici di secondo grado, invece, sono innocenti.