Avezzano. E’ stato istituito, ed è la prima volta in Abruzzo, il braccialetto elettronico per detenuti al posto del carcere. Potranno restare a casa e appena dovessero uscire scatterà l’allarme. Con la fine dell’anno si vedono così i primi effetti del decreto 23 dicembre 2013 numero 146, che ha previsto, in maniera più pregnante, l’utilizzo di sistemi di controllo elettronici per persone sottoposte a misura cautelare personale, in sostituzione della detenzione in una struttura penitenziaria.
Il vecchio articolo prevedeva già, ma in via eccezionale, la possibilità di effettuare controlli medianti strumenti elettronici di persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere e nel caso in cui l’imputato presti il consenso.
Così è stato istituito dalla Questura dell’Aquila, come primo caso in Abruzzo, l’uso del braccialetto elettronico per uno straniero accusato di reati relativi agli stupefacenti, che dovrà scontare il residuo periodo di custodia cautelare agli arresti domiciliari, ma con una sorveglianza speciale data dal “braccialetto elettronico”. Il sistema prevede che, nel caso in cui il “detenuto” esca al di fuori dell’abitazione, il braccialetto trasmetta un segnale alla sala operativa della Questura, che attiva immediatamente le ricerche dell’evaso.