Non bastano gli auguri e gli auspici per guardare avanti. La situazione, piuttosto grave in cui ci ha catapultato il sistema partitico è sempre piu´ evidente. Hanno trasformato persone in limoni da spremere. Semprechè ci sia ancora del succo. Le tassazioni, specialmente quelle sui servizi essenziali hanno raggiunto limiti impensabili, e tutto sta avvenendo in forma graduale, goccia a goccia. Peggiorando sempre piu´. E ci viene pure annunciata una sorta di ripresa…forse riferita a quella dei continui aumenti generalizzati. Stiamo entrando nell´anno in cui non basta piu´ sperare in cio´ che altri dovranno far accadere per noi. E´ giunta l´ora che la gente diventi protagonista delle proprie scelte, e con una rete civica unirsi senza schemi per condizionare e per far accadere. Non si possono piu´ subire le scelte scellerate che hanno ricreato un divario sociale, hanno paralizzato di fatto l´imprenditoria ed hanno umiliato ceti sociali, gruppi ed iniziative di ogni tipo. Ci hanno scippato la sovranità di base, quella del popolo e quella monetaria; con scelte che vengono sempre piu´ demandate ad altre nazioni che crescono alle spalle del popolo italiano. Siamo sull´orlo di una terza guerra tutta italiana, che non va combattuta con le armi, ma con i fatti. Si deve trovare il coraggio di “re”AGIRE, dobbiamo fare del 2014 l´anno della riscossa e della reazione a questo sistema, che piu´ che repubblicano sembra essere diventato una monarchia associata riservata a coloro che restano indenni e sono “auto esonerati” da una crisi profonda di consumi, ma soprattutto gravati dalla crisi di una serenità che invece spetterebbe a tutti. Le cose grandi iniziano dal piccolo, bisogna trasformare l´azione sociale in una imprenditoria di sistema, dove gruppi, associazioni, movimenti, persone di ogni tipo mantenendo la propria autonomia si riconoscano in un unico comune denominatore, per poi trovare accordi con forze che hanno similari caratteristiche. Quest´anno non c´è bisogno di discorsi e di pontificali che giungono da ultraottuagenari messi ancora a dare le carte sul banco di gioco. E´ l´ora di una variazione generazionale, che non può essere relegata però ad una strilloneria occasionale di strada, ma che deve essere ben organizzata e tenere realmente conto delle esigenze e dei pareri delle persone. Quelle umane, che vivono la quotidianità dei problemi. Se ci si mette in rete, nelle idee, nei servizi e applicando metodi innovativi di sviluppo per il territorio, si può affrontare di petto una crisi che deve essere trafitta nel cuore della sua onda, prima che ci travolga completamente. Per un 2014 verso traguardi migliori per tutti. Daniele Imperiale