Tagliacozzo. Costretto ad attendere più di un’ora l’ambulanza durante un infarto, arriva all’ospedale dopo sei ore dal ricovero. E’ l’odissea di un imprenditore di Tagliacozzo, Massimo Rubeo, 55 anni, che è salvo per miracolo e che ha rischiato grosso a causa dei ritardi. L’uomo era finito all’ospedale a seguito di alcuni malori e dopo gli accertamenti, prima di essere trasferito in un reparto coronarico, ha dovuto attendere veramente tanto perché non si trova un autista reperibile per guidare l’ambulanza.
“Mentre ero alla guida”, racconta l’uomo, “ho avvertito pesantezza alle braccia e uno stato di malessere. Così mi sono precipitato al pronto soccorso ed erano circa le 10.30. Dalla visita tutto sembrava a posto, ma un medico del reparto di cardiologia ha voluto andare a fondo e ha bloccato le dimissioni. Confrontando gli esami con un elettrocardiogramma che aveva fatto sei mesi prima ha capito che avevo un infarto in corso. Così il personale si è attivato per trasportarmi d’urgenza all’Aquila. La situazione, però”, spiega l’imprenditore, “è degenerata. Il 118 non poteva eseguire trasporti, mentre l’ambulanza adibita a tale compito era priva di autista. La reperibilità non si concretizzava ed è passato più di un’ora prima che arrivasse l’autista”. Solo a quel punto è avvenuto il trasferimento all’Aquila dove il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Ora è fuori pericolo ma ha rischiato grosso.