Avezzano. Lo scorso 9 dicembre 2013 il Comitato Interregionale “Salviamo la Ferrovia Avezzano Roccasecca” ha presentato agli organi competenti delle Regioni Lazio e Abruzzo lo Studio di fattibilità e progettazione del Sistema (Sperimentale) di Medicina mobile Regionale Lazio-Abruzzo per la tratta ferroviaria Roccasecca-Avezzano, denominato Treno Ambulatorio Civico Mobile Interregionale (TACMI). Il lavoro, realizzato congiuntamente al professor Michele Angelaccio (Professore Associato del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Tor Vergata), si propone di allestire e studiare la logistica di trasporto per un servizio di medicina mobile che faccia da ponte tra gli Ospedali e Centri di Studio Romani e gli Ospedali dislocati nell’aree regionali a confine tra Lazio ed Abruzzo. Prevede soste in stazioni strategiche poste sulle tratte regionali (es. Sora-Avezzano-Frosinone-Cassino) in cui vengono effettuati servizi ambulatoriali tipicamente difficili da gestire in maniera integrata sul territorio. Inoltre tale servizio potrà essere usato anche per progetti di monitoraggio di attività di medicina del territorio. Lo Studio prevede altresì l’integrazione con servizi di medicina per il turismo che risulta uno dei problemi spesso ignorati nella campagna di diffusione del turismo nella Italia meridionale. I vantaggi del progetto sono evidenti, soprattutto per il territorio servito dalla ferrovia oggi ancora sospesa: coinvolgendo ed integrando ove possibile il servizio su gomma, si garantirebbe una tipologia di assistenza sanitaria che potremmo definire “da stazione a stazione”, oltre che un utilizzo concreto ed ulteriore della tratta ferroviaria. Dopo il convegno dello scorso 9 novembre, il progetto, realizzato nel silenzio di chi concretamente lavora per uno scopo ben preciso e non cerca pubblicità, rappresenta un ulteriore concreto tassello per cercare la riapertura ed un rilancio della rimpianta linea ferroviaria. Non sarà peraltro questa la stazione capolinea dell’operato del Comitato. Sono in fase di studio altre iniziative per non far calare definitivamente l’oblio su una infrastruttura fondamentale per la mobilità delle Valli Roveto e del Liri. Attendiamo ora le risposte delle Regioni coinvolte, di cui avremo cura di informare i cittadini.