Avezzano. Il Teatro Lanciavicchio ospiterà un Molière d’eccezione domenica 1° dicembre alle ore 21: 7 attori di straordinario talento, con raffinati costumi e scenografie allestiranno sul palco dei Marsi una energica e frizzante interpretazione de ‘Il Malato Immaginario’ per la regia di Teresa Ludovico, regista pugliese dalla carriera internazionale. Lo spettacolo si inserisce perfettamente nello spirito della ‘Nuova Stagione’ inaugurato quest’anno dalla compagnia Lanciavicchio: guardare il classico con occhi nuovi, attraverso i nuovi linguaggi della scena e la presenza di attori di qualità. Domenica sera in scena una casa del Sud, ritratta in bianco e nero e che ospita personaggi tutti modellati sulla maschera popolare di Pulcinella: un malato che brontola, una moglie perfida, una figlia che sembra un angelo e un innamorato stralunato, e poi una serva che ficca il naso in affari non suoi, e tanti medici. Tutti insieme popolano le stanze della casa, muovendosi sulla ribalta alla ricerca della malattia del protagonista Argante; il tutto sulle note della musica di Nino Rota, che ha immaginato di incontrare l’autore Molière attraverso i secoli, e raccontare la sua arte scenica attraverso le sue creazioni musicali. Tra i bravissimi attori anche Marco Manchisi, per anni attore della Compagnia di Leo de Berardinis, che esalta il testo di Molière con grande spasso del pubblico. Per il malato Argante «vivere è essere malati!». Non gli interessa la guarigione, ma quel mistero che i medici, con la loro presenza, le loro cure, le loro formule in latino gli promettono. La malattia come bisogno di non esistere, di addormentarsi, finché tutta la vita sia risucchiata dal quel nulla anestetico che aspira all’eternità. Solo una malattia immaginaria può proteggere dalla disperazione di vivere. Argante è un solitario e il suo è un immenso soliloquio, un teatro-monologo. Forse solo Molière sarebbe potuto essere il suo interlocutore; infatti, eccezionalmente, viene citato in scena cancellando così il diaframma tra il teatro e la realtà, tra la recitazione e la vita. Tra Molière e Argante c’è quindi una relazione misteriosa e profonda, non è la malattia il loro punto di incontro ma la comune vocazione immaginaria, la loro separazione dalla realtà. Il Teatro Lanciavicchio è felice di proporre al pubblico della Stagione Contemporaneamente spettacoli che possano insieme divertire e appassionare, riportare in vita un testo conosciuto e renderlo se possibile ancora più prezioso,per avvicinare alla scena le nuove generazioni e avvicinare il pubblico alla malattia di Argante che, nel presente allestimento è la ‘malattia del teatro’.