Avezzano. Sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano, Maria Proia, e hanno confermato le accuse nei confronti dei loro aggressori. Inizia così la fase processuale per i fatti di San Benedetto dietro a cui ci sarebbero motivazioni di odio razziale nei confronti dei magrebini aggrediti. Ahmed Bouhachim, investito e finito in ospedale con tibia e perone rotti, e Karim Salah (34), che avrebbe subito l’aggressione perché con la sua famiglia chiedeva di evitare schiamazzi notturni sotto casa sua, hanno parlato nel corso dell’incidente probatorio di ieri mattina. Ascoltato anche un testimone, un connazionale marocchino. Gli altri teste dovranno dire la loro nella seconda parte dell’incidente probatorio che è stato fissato l’11 dicembre. Dell’investimento è accusato Fabio Sante Mostacci (22), mentre gli altri indagati sono Dionisio Toracchio, 24 anni, Mario Porreca (18), Cristian Iacobacci (19), Nello Del Gizzi (21), tutti residenti a San Benedetto dei Marsi, oltre al carabiniere di Pescina Alessandro Ferzoco (35) che avrebbe abusato secondo l’accusa della sua autorità di componente delle forze dell’ordine. Il pm è il procuratore Maurizio Maria Cerrato. I difensori del carabinieri finito nell’inchiesta, Callisto e Berardino Terra, hanno comunicato che “il querelante si è contraddetto dicendo che in quell’istante aveva gli amici connazionali vicino, mentre loro avrebbero riferito che si trovavano a distanza, e che avrebbe quindi sì mostrato il tesserino ma non avrebbe preso per il braccio il marocchino”. Il resto del collegio difensivo è composto dagli avvocati, Franco Colucci, Antonio Caputi, Filippo Trinchini, Pasquale Milo, Carlo Bonzano, Quirino D’Orazio e Mario Flammini. La testimonianza dei marocchini ascoltati (le due parti offese sono assistite dagli avvocati Luca e Pasquale Motta) ora è stata cristallizzata e potrà essere utilizzata nel corso del processo.