Cappadocia. “Un paese ci vuole”: è questo il titolo di un libro di poesie scritto da Patrizia Tocci, ispiratasi proprio al suo paese natale, Verrecchie. Percorrendo l’originale via Tiburtina, non si può non rimanere colpiti dallo spettacolo offerto da quel piccolo insediamento sulla roccia. La realtà interna di Verrecchie è ben diversa dalla sua immagine. Proprio oggi i cittadini si sono riuniti presso il comune di Cappadocia, per disputare con il sindaco, Lucilla Lilli, riguardo le problematiche riscontrate nel paese. Gli abitanti hanno raccolto insieme i punti fondemantali da esporre alla giunta, sentendosi completamente trascurati ed hanno composto una lettera riassuntiva. Molte lamentele per la gestione dei rifiuti e per la noncuranza da parte del comune degli spazi pubblici, come ad esempio il parco nei pressi della piazza, lasciato al suo degrado naturale e diventato ormai un sito per animali da pascolo, data l’abbondante quantità di escrementi presenti. Uno spazio verde completo di altalene e scivoli per bambini, impraticabili a causa di erba incolta e malcurata. Fontanelle prive di manutenzione e ormai fatiscenti. La “fonte” (così viene chiamata la grande sorgente di Verrecchie che fornisce l’acqua a numerosi comuni limitrofi) prima colma di acqua, adesso è secca e privata del suo principale e suggestivo spettacolo. Il paese e’ inoltre privo di nomi alle vie e alle piazzette. C’è solamente una targa in onore di ‘Renzo De Felice’, monumento contro il quale i cittadini protestano in quanto considerata una spesa superfluea e non coinvolgente. La popolazione aspetta urgentemente di discutere con la giunta per chiedere un’equità sulla tassa dei rifiuti. Oggi il sindaco ha ricevuto i cittadini, ma per problematiche di tempo e di impegni ha rinviato la riunione a data da destinarsi. Verrechie aspetta e merita delle risposte. Silvia Federici