L’Aquila. Non si placano le polemiche sui trasporti e continua il botta e risposta tra Fidanza e Morgante. “Scorgo che non è stato sufficiente invitare Andrea Fidanza ad informarsi prima di fare polemiche inutili”, ha spiegato Antonio Morgante segretario della presidenza della Regione, “avrei dovuto anche invitarlo ad informarsi “con attenzione”, magari leggendo con calma la delibera di giunta regionale n. 848 del 10 dicembre 2012. Andiamo con ordine. La delibera di giunta, in primis, costituisce un gruppo di lavoro tra Regione, Azienda per il Diritto allo Studio (ADSU) di L’Aquila e la stessa Università dell’Aquila. La delibera recita al punto 3 che l’ADSU “valuti di procedere a prorogare i contratti di noleggio…alle imprese già affidatarie dei precedenti servizi”. Secondo gli uffici tecnici dell’ADSU, conformemente a quanto ritenuto dagli uffici regionali, tale proroga era illegittima e, anche qualora si fosse ritenuto che tale profilo di illegittimità non vi fosse, impossibile e inutile da un punto di vista tecnico. Le risorse, infatti, sono arrivate in Regione Abruzzo solo a novembre. I tempi necessari per l’espletamento della gara, di portata europea per l’importo disponibile (un milione di euro), avrebbero consentito l’attivazione dei servizi di trasporto solo a partire dalla tarda primavera, quindi non in tempo utile per l’anno accademico 2012/2013. Ovviamente questi servizi non potevano essere prorogati come voleva superficialmente il decreto ministeriale, ma avendo attivato una gara pubblica aperta, sarebbero stati assegnati ad altri operatori del settore risultati vincitori della gara medesima. Sul tema Fidanza ricorderà che evidenziai la difficoltà al suo amico ministro di allora Fabrizio Barca, ricordando a quest’ultimo che il decreto da lui ispirato era inapplicabile e ci avrebbe costretto ad una gara di evidenza pubblica che sarebbe terminata proprio in prossimità della chiusura dell’anno accademico 2012/2013 per il quale il decreto stesso trasferiva la somma di un milione di euro. Il Ministro PD, questa volta sì in modo davvero presuntuoso, rispose via twitter che eravamo bravi e ce l’avremmo fatta! Per queste ragioni, la stessa delibera di giunta regionale, al punto 4, prevedeva che la stessa ADSU, con il gruppo di lavoro formato anche dalla regione e dalla università, procedesse in alternativa alla proroga dei contratti di noleggio, il rimborso delle spese di viaggio. L’ADSU, ragionevolmente e legittimamente, ha ritenuto di seguire la seconda strada, ossia quella del rimborso. Quindi nessun ritorno di competenze, nessuna manovra pre o post elettorale, nessun dietrofront, ma solo l’applicazione di una delibera di giunta regionale approvata già il 10 dicembre 2012. Sulla circostanza del ritardo con cui il governo ha trasferito le risorse alla Regione Abruzzo, che Fidanza riferisce erroneamente come “ridicole dispute e strumentalizzazioni all’interno della Regione durante il passaggio delle consegne dal regime commissariale all’amministrazione ordinaria”, vorrei evidenziare che quelle somme erano nella disponibilità della contabilità speciale del Commissario sino alla cessazione dell’emergenza avvenuta il 31 agosto 2012, quindi se l’emergenza non fosse finita si sarebbero spese utilmente e celermente per prorogare i servizi di noleggio in essere e gli studenti universitari ne avrebbero beneficiato senza problemi. Ma l’amico di Fidanza (l’ex Ministro Barca) e i democratici aquilani hanno voluto che si tornasse all’ordinario con tutte le complicazioni conseguenti, compresa quella della gratuità del trasporto degli studenti universitari. Infine, non si preoccupi Fidanza sui chi “presenterà il conto” e a chi verrà fatto pagare, gli studenti hanno testa e ragionevolezza per accorgersi di come la Regione abbia agito, di come la stessa abbia comunque risolto il problema del trasporto degli universitari nonostante le complicazioni burocratiche di una gestione governativa poco attenta e di quante risorse abbia stanziato il Ministro Barca per loro (zero assoluto!), scroccando, al contrario, un trasporto gratuito per soli fini populistici con il riuscito proposito di guadagnarsi qualche pagina di giornale”.