Avezzano. Le polemiche sugli impianti a biomasse non fermano. In tutta la Regione schiere di sì e di no animano le discussioni sulle centrali che dovrebbero sorgere ai lati delle città o dei paesi e produrre energie da rinvendere. In Abruzzo sono circa 14 gli impianti già autorizzati che da qui a qualche anno potrebbero iniziare a funzionare, salvo sentenze e proteste dei comitati. Una grande macchina che dovrebbe arrivare a produrre circa 70 megawatt ogni anno. Per alimentare tutte le centrali, però, ci vorrebbero circa 1.000.000 di tonnellate all’anno. Ma in Abruzzo c’è tutto questo materiale? Qui sorgono i primi dubbi. Il progetto Powercrop di Avezzano è stato presentato come una centrale a biomasse che dovrebbe funzionare a cippato di pioppo. Per questo impianto, per gli altri due di Collarmele e Ortucchio e per quello di Bazzano, in provincia dell’Aquila, servirebbero circa 500.000 tonnellate anno di biomasse. Ma la Marsica e l’aquilano sono in grado di produrle? Questo è uno dei problemi che attanagliano i comitati e preoccupano le istituzioni. Per verificare, infatti, che le biomasse siano in regola servirebbe quindi un controllo intensivo e costante soprattutto per impedire che nell’impianto finiscano altri tipi di materiali da bruciare.