Avezzano. Feto morto in ospedale dopo che i medici avevano negato il cesareo. La magistratura ora ha sequestrato le cartelle cliniche. Dall’autopsia non sarebbero state evidenziate malformazioni, ma i risultati ufficiali saranno pronti nel giro di pochi giorni. La tragica vicenda è avvenuta quindici giorni fa quando la mamma è arrivata in ospedale alla fine del tempo, pronta per partorire. La donna di origini romene presentava sintomi e dolori e dopo la visita, considerata la consistente diminuzione del liquido amniotico, è stata ricoverata. I medici hanno deciso di indurle il parto applicandole una fettuccia. Secondo la prassi questo sistema aiuterebbe le donne a partorire in modo più veloce. Sembra però che la fettuccia quella sera non fosse disponibile. Così il rinvio al giorno successivo. La giovane, residente a Tagliacozzo con il marito, viene così sottoposta alle stimolazioni che però non la aiutano a dare alla luce il piccolo. Dopo altre ore dal ricovero, il marito vendendola fortemente provata dalle numerose visite e dalle induzioni del parto chiede al personale sanitario di procedere con un cesareo. La risposta però sarebbe stata un secco no. L’odissea va avanti ancora per qualche ora fino a quando il battito del bambino non si sente più e i medici devono accertare la morte del feto. Sulla vicenda ora spetterà alla magistratura fare chiarezza. Il sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, infatti, ha aperto un’inchiesta sul caso e disposto il sequestro delle cartelle cliniche che sono state affidate al consulente che ha eseguito l’autopsia, Cristian D’Ovidio.