Avezzano. Vertice a Roma per la linea Avezzano-Roccasecca. Grazie alla risposta della Regione Lazio, si è tenuto alla sede di Via del Tintoretto a Roma, un tavolo di incontro tra i rappresentanti dell’Assessorato ai Trasporti Regionale, di Trenitalia, di RFI e del Comitato Interregionale “Salviamo la Ferrovia Avezzano Roccasecca”, Emilio Cancelli e Rosaria Villa
Questo tavolo con i richiamati interlocutori era stato sollecitato dal Comitato fin dalla sua costituzione, al fine di ottenere ragguagli e risposte a livello istituzionale su quella che questa estate era solo una minaccia e che oggi si è tradotta nella chiusura (rectius, sospensione della circolazione) della tratta ferroviaria.
I rappresentanti del Comitato hanno illustrato le carenze riguardo il trasporto ferroviario, cercando di sollecitare l’attenzione dei presenti sulla necessità: di organizzare un servizio degno di tale nome, anche con la prospettiva futura di un collegamento diretto su Roma; nell’immediato, di riorganizzare il servizio “provvisorio” di autobus sostitutivi che, in questi giorni, ha creato non pochi problemi all’utenza; di sollecitare una riapertura ed una manutenzione delle stazioni per le quali non si vede ragione nell’immediato per cui anche esse debbano essere un ulteriore taglio al servizio offerto, soprattutto in vista dei disagi ulteriori per i passeggeri che si creeranno nella stagione autunnale ed invernale, ormai alle porte.
E’ stata ulteriormente richiesta la collaborazione a livello istituzionale tra le due Regioni Lazio ed Abruzzo, invitando a riproporre un tavolo allargato ad entrambe, per evitare il rimpallo reciproco di azione e non potendo la linea prescindere dall’intervento degli Enti territoriali, anche al fine di valutare le attuali esigenze di mobilità della popolazione.
RFI, dal canto suo, ha confermato che la chiusura della tratta è dovuta a ragioni di sicurezza della circolazione, anche alla luce di una recente asserita direttiva dell’A.N.S.F. (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) che impone la rimozione e sostituzione delle traverse in legno, ritenute incompatibili con le attuali esigenze di sicurezza della circolazione ferroviaria.
L’intervento sulla Avezzano Roccasecca riguarderebbe circa 18 km di linea, tra le stazioni di Balsorano e Capistrello, i cui binari sono interessati dall’usura delle traversine in legno e delle rotaie aggravatasi negli ultimi anni, stimando i costi di tali lavori in circa 8 milioni di Euro (circa € 444.000 a Chilometro….). A questi, nel breve periodo, dovranno sommarsi almeno altri 5 milioni di euro per ulteriori interventi all’infrastruttura ed alle opere civili.
Non ha stupito il tracollo infrastrutturale, tenendo conto che gli ultimi interventi di manutenzione che hanno interessato l’armamento risalgono alla metà degli anni ottanta, ad eccezione dei tratti Civita d’Antino-Morrea, Balsorano-Sora e Isola Liri-Arpino, dove sono state sostituite le rotaie e le traversine in legno con più moderne traverse in CAP.
Lato RFI dunque disponibilità a riattare la linea, qualora fossero nell’immediato disponibili 13 milioni di euro!! Denaro che attualmente non è tuttavia a disposizione del gestore dell’infrastruttura, che nell’ambito del piano di ammodernamento nazionale, forti dei recenti tagli statali, ha dato priorità ad altre aeree, ritenendo che, da strumento di massa, il treno deve servire più persone possibile e sacrificando inevitabilmente aree ritenute ‘meno appetibili’ a vantaggio di aree dove sono garantiti maggiori introiti!
Insomma, “soldi alla mano, siamo disponibili a riattare la linea” ma oggi “capiamo le vostre esigenze, ma portate pazienza, ci saranno per voi tempi migliori’: è questa la sostanza del discorso.
Nel colloquio, pur essendo incentrato sulla parte laziale della linea, si è inevitabilmente fatto riferimento anche alla tratta abruzzese. RFI e Trenitalia sono consapevoli che chiudere la linea potrebbe tradursi nell’isolamento di intere aree, come la Valle Roveto. Comprendono il disagio, ma ‘così è’.
Sotto la spinta del Comitato, RFI si apre alla possibilità di riaprire le stazioni ferroviarie ed attivare una operazione di pulizia, dal momento che se ragioni di sicurezza dei binari giustificano una sospensione del traffico, non si vede perchè anche le stazioni debbano essere abbandonate. Esse rientrano tra il servizio (di accoglienza, igienico…ecc) che deve essere garantito agli utenti.
Ciò posto, Trenitalia, specificando il ruolo marginale della Regione Lazio nella gestione della linea (l’Ente finanzia solo sei treni che percorrono la tratta e non sono quelli maggiormente frequentati, in carico invece all’Abruzzo) ha rimarcato come sia oggi comunque economicamente gravoso, rispetto agli importi pattuiti nel contratto di servizio di trasporto con le Regioni e a linea parzialmente inutilizzabile, sia il servizio di autobus sostitutivi, sia l’eventualità di riaprire solo la tratta utilizzabile tra Balsorano e Roccasecca, non avendo la propria Direzione Trasporto Regionale Lazio a disposizione mezzi diesel (dal momento che tutte le linee del Lazio in esercizio sono elettrificate, tranne la “nostra”) ed essendo costretta a farsi arrivare da Sulmona i convogli adatti (gli stessi, per inciso, che circolavano fino a qualche giorno fa), con aggravio di spese non previsto e oggi non facilmente affrontabile. Trenitalia ha mostrato tuttavia apertura a ricevere informazioni e dati per migliorare l’attuale servizio sostitutivo.
Il rappresentante della Regione Lazio ha confermato la volontà, espressa anche dagli altri intervenuti, di non voler vedere definitivamente chiusa la linea e di profondere il massimo impegno possibile, affidando ai tecnici regionali il compito di valutare sulla tratta laziale una piena integrazione dei servizi su gomma e su ferro, anche studiando la fattibilità di un cadenzamento orario “misto” Trenitalia-Cotral, facendo i conti, come per RFI, con le scarse risorse disponibili e con le altre priorità.
Impegno della Regione a fornire a breve date certe della disponibilità dei dati che verranno messi a punto dai tecnici che si stanno occupando della linea e ribadisce la sua disponibilità ad un colloquio con la Regione Abruzzo, per altro già sollecitato più volte.
Secondo il Comitato, “la situazione appare come un complicato rompicapo dove tutti sono nel giusto: le Regioni, Trenitalia, RFI, i pendolari … in tutto ciò il servizio è sospeso ed ad oggi non ci sono date certe sul ripristino delle corse ferroviarie e la sensazione è che la durata della sospensione sarà, come spesso accade in Italia, sine die.
Anche riguardo alla tratta abruzzese, ed in merito alle recenti posizioni assunte dalla Regione Abruzzo, alla luce del quadro delineatosi, appaiano ancora più prive di reale concretezza le affermazioni apparse sui giornali qualche giorno fa e per le quali, come Comitato, il giorno seguente abbiamo ammonito l’assessore Morra, inviandogli una comunicazione, con la quale sottolineavamo le enormi difficoltà che il rilevamento da parte della Regione Abruzzo della infrastruttura ferroviaria comporterebbe”.
“Il Comitato”, affermano Emilio Cancelli e Rosaria Villa, “intende non abbassare la guardia. Anzi, alla luce delle dichiarazioni delle parti in causa succintamente riportate e se veramente c’e’ interesse a mantenere la tratta in vita, chiediamo in maniera ancora più forte un incontro e un confronto tra le Amministrazioni Regionali e locali Abruzzesi e Laziali, per il quale si stanno predisponendo richieste ufficiali, al fine di coordinare un concreto intervento condiviso, e la popolazione a collaborare e ad agire per far sì che anche la Roccasecca Avezzano (e con essa tutto il territorio) rientri tra le “priorità”, lasciando da parte interessi singoli e dando vita ad azioni concrete di pressione”.