L’Aquila. Il competente servizio della Direzione Agricoltura, attraverso determine dirigenziali, ha provveduto a comunicare il nome delle sei associazioni tartuficole abruzzesi che possiedono i requisiti per essere iscritte nell’elenco regionale. Si tratta dell’Associazione Tartufai della Majella, dell’Associazione Micologica Tartufai abruzzesi, il tartufo è di tutti, dell’Associazione Tartufai della Marsica, di Libera Raccolta Tartufi, dell’Associazione Tartufai Aquilani “il Raspino” e dell’Associazione Tartufai Valpescara. Questo primo atto è avvenuto a seguito della pubblicazione dei criteri e modalità contenuti in una Delibera di Giunta che nella fase transitoria prevedeva un primo termine di 30 giorni per avviare le richieste di riconoscimento. Man mano che arriveranno altre istanze queste verranno esaminate e si procederà al riconoscimento e all’iscrizione di altre Associazioni che potranno prendere parte alle attività previste. “Queste associazioni – spiega l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo – rispondono ai criteri approvati nel mese di maggio dall’Esecutivo regionale, ai sensi della Legge regionale n.66 del 2012 la cui stesura è stata ampiamente condivisa garantendo la massima rappresentatività di tutti i soggetti interessati nella filiera. Si tratta di un altro importante passaggio per quella che costituisce una svolta epocale per il mondo tartuficolo abruzzese. Per la prima volta le Associazioni regionali saranno protagoniste, come parte attiva al fianco della Regione Abruzzo, per la salvaguardia e il miglioramento degli ecosistemi tartufigeni, la gestione delle tartufaie e la valorizzazione di un’eccellenza abruzzese. Con la Legge approvata il 21 dicembre del 2012, infatti, alle Associazioni viene riconosciuto un alto valore sociale, formativo, educativo, di aggregazione, ricoprendo al tempo stesso un importante ruolo grazie alle numerose finalità perseguite. Il testo che contiene le “Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo”, tra i vari elementi innovatori prevede la partecipazione delle associazioni alla realizzazione degli atti di programmazione e alle attività di promozione, tutela e valorizzazione del patrimonio tartuficolo. Le associazioni acquisiscono così un peso maggiore diventando di fatto interlocutori privilegiati della Regione nelle decisioni e in ogni ambito operativo”. La partecipazione delle Associazioni alle attività avviene attraverso la convocazione da parte del Dirigente del Servizio Politiche forestali per essere consultate sulle problematiche che riguardano: superficie territoriale massima di aree destinate a tartufaie controllate; delimitazione delle zone geografiche di raccolta e produzione, l’istituzione di nuove o la variazione di quelle già definite; atti di programmazione; indicazione dei rappresentanti all’interno delle Commissioni provinciali per il rilascio dei tesserini di idoneità alla raccolta dei tartufi. “Il settore del tartufo – sottolinea l’assessore Febbo – ha acquisito negli ultimi anni un interesse sempre crescente confermando un ruolo di primissimo livello anche per l’economia abruzzese. Si tratta di un comparto produttivo di estremo interesse che pone la nostra regione ai primissimi posti in Italia. Sono circa 40 le ditte che commercializzano e/o trasformano il prodotto; oltre 6.000 raccoglitori; 3 vivai attivi nella produzione di piante micorizzate con tartufo”.