Avezzano. “Non se ne poteva proprio fare a meno?” si chiede Massimo De Maio, presidente nazionale di Fare Verde onlus, Tagliacozzano di adozione, apprendendo la notizia dell’abbattimento di più di 20 alberi di alto fusto in piazza Orlandini ad Avezzano. “I più recenti e interessanti progetti urbanistici tengono in altissimo conto la funzione del verde pubblico per regolare il microclima dei centri urbani” – afferma De Maio – “e solo due mesi fa la stessa Regione Abruzzo ha voluto sancire con la legge regionale 12/2013 il divieto di abbattimento di alberi in città: una scelta saggia di fronte ai troppi abbattimenti facili cui assistiamo in tutte le città italiane”. L’associazione Fare Verde si unisce, quindi, alla denuncia del WWF Marsica e, invitando iscritti e simpatizzanti a firmare la petizione presente sui siti di entrambe le associazioni, per bocca del suo presidente esprime perplessità per la scelta amministrativa di sacrificare gli alberi per nuove opere pubbliche: “Quando si decide di realizzare un nuovo intervento urbano, se il progettista non ha la necessaria sensibilità” – precisa De Maio – “la Pubblica Amministrazione ha il dovere di non accettare il progetto. Perchè si può anche intervenire migliorando l’esistente e non privando i cittadini di alberi che hanno impiegato decenni per sviluppare una chioma capace di dare ossigeno e refrigerio, oltre che bellezza alla città”. Infine, si lancia in una battuta: “Il legno di robinia è un ottimo combustibile. Tagliare gli alberi in piazza Orlandini nel momento in cui il Governo preme per commissariare il territorio e far realizzare, proprio ad Avezzano, la centrale a biomasse PowerCrop rischia di apparire come un triste presagio. Noi facciamo i dovuti scongiuri”. L’associazione ricorda, infatti, che gli emendamenti bipartizan proposti da M5S, PD e PDL al “Decreto del Fare” e approvati in commissione ambiente al Senato, che hanno eliminato l’interesse strategico nazionale e la possibilità di commissariamento degli Enti Locali contrari alle centrali a biomasse come quella prevista ad Avezzano, rischiano di essere vanificati dal voto di fiducia.