Tagliacozzo. È una notizia ormai ben dimostrata e diffusa, quella della pericolosità dell’eternit. La polvere di questo cemento-amianto, generata dall’usura dei tetti e usata come materiale di fondo per le pavimentazioni in pietra, provoca una grave forma di cancro (il mesotelioma pleurico) e una malattia polmonare cronica (l’abeastosi). Attualmente la legge (257/92) vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, il commercio, la produzione di amianto e materiali che lo contengono e il riutilizzo delle parti già consumate. Dunque, nonostante la minaccia di questo materiale, ancora non ne è stata resa obbligatoria la rimozione, che, inoltre, ha dei costi molto elevati. A Tagliacozzo, non sono pochi i casi di usura di eternit sui tetti di vecchie costruzioni che necessitano di un intervento. Il più evidente è il tetto della struttura adiacente al Circolo Tennis. Sono anni che le tegole in eternit hanno iniziato il processo di deterioramento emettendo le cancerogene particelle in polvere che vanno ad attaccare gli abitanti limitrofi. Alcuni di loro sono andati pochi mesi fa a lamentarsi presso il Comune che però ha richiamato numerosi passi burocratici da seguire, lunghi e scoraggianti. Attualmente tutti sanno della presenza e della pericolosità della struttura, ma ancora nessuno fa nulla. Al fine di arrivare alla totale rimozione bisogna ottenere una relazione da parte di un tecnico riguardo la condizione attuale del tetto e comunicarlo alla ASL ai fini del censimento; quando il Comune riceverà la risposta di poter procedere alla rimozione, si potrà interpellare una ditta specializzata per realizzarla. Visti i risultati delle ricerche mediche sulla nocività del materiale, è necessario appellarsi ai valori civili ed etici dei cittadini e soprattutto a quelli dei proprietari di strutture simili all’esempio preso in considerazione, dal momento che in gioco è la salute dell’essere umano. Raffaele Castiglione Morelli