Avezzano. Si parte dal “pretesto” legato al reparto di emodinamica. Deve stare all’Aquila, deve stare ad Avezzano. Poi ci si accorge che da settembre starà, come in passato, da entrambe le parti. Poi dal pretesto si arriva al principio e si va a finire alla nomina del coordinatore cittadini, Aurelio Bruni, nominato dal leader Filippo Piccone, come da statuto con il beneplacito di tutti, compreso il coordinatore territoriale. Mentre all’Aquila sarebbe stato eletto sempre da Piccone, ma senza l’avallo degli altri. Dopo dal principio si arriva alla sostanza, cioè lo scontro per il potere all’interno del partito che, secondo una parte di aquilani, sarebbe concentrato troppo nella Marsica. Certo, se il coordinatore regionale fosse aquilano, i marsicani direbbero la stessa cosa. Quindi siamo sempre là. Alla fine, insomma, dalla sostanza si arriva all’immancabile campanilismo, contrapposizione territoriale che si consuma su tutti i fronti.
Tutto questo accade in casa Pdl dove la nomina del segretario cittadino di Avezzano del Pdl Aurelio Bruni ha mandato su tutte le furie il coordinatore provinciale della federazione L’Aquila-Sulmona, Alfonso Magliocco, che è arrivato a chiedere le dimissioni dell’onorevole Filippo Piccone, nonostante detenga in questa fase una premiership indiscussa, soprattutto tra i vertici romani.
Secondo Magliocco, “Bruni è stato nominato coordinatore cittadino da Piccone, su indicazione di Massimo Verrecchia, coordinatore provinciale. All’Aquila viceversa ha nominato pseudocoordinatore, in piena campagna elettorale e a mezzo conferenza stampa, il suo “boy” Guido Liris“. Nomina, secondo Magliocco, “mai ratificata da Roma per manifesta violazione dello statuto, perché non indicata dal coordinatore provinciale”. A gennaio Magliocco, prima delle eelezioni, in un’intervista su AbruzzoWeb se l’era presa con Piccone e con il suo vice e collega parlamentare Fabrizio Di Stefano, chiamando in causa anche Gianni Chiodi. Da allora la situazione è bloccata. Insomma, una questione chiara, che vede in gioco anche equilibri in giunta regionale e non solo.
Ma non basta. Anche la sanità è stato lo spunto per fare il punto su questa situazione. Accuse da Magliocco, infatti, arrivano anche per la questione di emodinamica ad Avezzano. Secondo il coordinatore aquilano, “le dichiarazioni di Walter Di Bastiano e Piccone farebbero emergere un quadro inquietante della gestione della sanità abruzzese”.
Magliocco contesta le modalità adottate da Piccone per la scelta dei reparti nel territorio. “L’arrivo di emodinamica ad Avezzano”, aveva dichiarato Piccone nei giorni scorsi al Centro, “è figlia di una lunga discussione fatta a Teramo con Chiodi e Lanfranco Venturoni”. A questo Magliocco non ci sta. “Piccone”, afferma infatti l’aquilano, “confessa l’intromissione sulle scelte dei servizi nei territori, la capacità di ottenere in deroga alle previsioni delle linee guida del piano regionale della sanità quanto ritiene più opportuno e di rendersi garante con i consiglieri della sua città di quanto richiesto ed ottenuto”. Magliocco, insomma, si stupisce. Ma spesso era accaduto che piccone e altri esponenti politici, tra cui consiglieri regionali marsicani, intervenissero per scongiurare tagli alla sanità marsicana. Paradossalmente, in altre occasioni, era accaduto l’opposto contrario. i consiglieri regionali marsicani, di tutti gli schieramenti, erano stati accusati di latitanza dalla popolazione marsicana riguardo agli interventi di spoliazione del territorio marsicano, soprattutto in campo di sanità. Da parte loro, i marsicani sono indignati per la chiusura, se pur momentanea, del reparto di emodinamica, un servizio che salva la vita e di cui difficilmente un territorio di oltre 130mila abitanti potrebbe fare a meno. Intanto il manager della Asl, Giacarlo Silveri, ha assicurato che a settembre torneranno i due primari del reparto di Avezzano. Ora stanno facendo corsi di specializzazione proprio per gestire al meglio, tra due mesi, emodinamica dell’ospedale di Avezzano. Tutto ciò senza chiudere quello dell’Aquila. Pietro Guida