Avezzano. Ex Micron, il sindaco chiama in causa il Ministero per la verifica dell’accordo prevista per il mese di luglio. Obiettivo: valutare il rispetto delle procedure di riorganizzazione aziendale, delle norme di salvaguardia dei lavoratori e dell’ambiente e gli aspetti riguardanti gli ammortizzatori sociali alla luce dei diversi orientamenti di sindacati e azienda. “La partita in gioco è alta”, afferma Giovanni Di Pangrazio, che ha sollecitato la riapertura del tavolo al sottosegretario del Mise, Claudio De Vincenti, “poiché in ballo c’è il più importante sito produttivo della Marsica, il secondo d’Abruzzo, dove lavorano oltre 1.600 persone. E’ necessario vigilare per evitare brutte sorprese, sempre possibili”. In gioco c’è anche il prestito agevolato del contratto di ricerca destinato a passare dall’ex Micron alla nuova proprietà. Vigilare è d’obbligo, quindi, anche sul punto riguardante la scelta degli ammortizzatori sociali. L-Foundry punta sulla Cassa integrazione straordinaria, le forze sociali, invece, spingono per i contratti di solidarietà in linea con l’accordo al Ministero dello Sviluppo Economico mirato alla condivisione dei sacrifici e al mantenimento in attività di tutti i dipendenti. “L’azienda ha assicurato di voler riportare la produzione a livelli altissimi in alcuni anni”, aggiunge il sindaco, “allora la soluzione migliore sembra quella del ricorso agli ammortizzatori sociali conservativi e solidali mantenendo in attività tutti i lavoratori fino alla concretizzazione del sogno della nuova proprietà, attraverso la diversificazione di prodotti e clienti, investimenti e azioni di marketing”. Obiettivo auspicato da tutti nella Marsica, dove però non mancano gli scettici. “Siamo assolutamente favorevoli al rilancio del sito”, aggiunge Di Pangrazio,”e un sostegno forte alla crescita potrebbe arrivare dall’attivazione operativa del tavolo di settore della microelettronica, istituito dal governo su richiesta del Comune in sinergia con i sindacati, con il preciso compito di esaminare la situazione esistente, in collaborazione con la federazione Anie, i sindacati, le imprese e le istituzioni locali, identificare le misure di sostegno industriale e favorire i processi di riorganizzazione e sviluppo delle multinazionali presenti nel nostro Paese per far competere le aziende sui mercati mondiali”. Ora si attende un segnale dal Ministero. Ex Micron, il sindaco chiama in causa il Ministero per la verifica dell’accordo prevista per il mese di luglio. Obiettivo: valutare il rispetto delle procedure di riorganizzazione aziendale, delle norme di salvaguardia dei lavoratori e dell’ambiente e gli aspetti riguardanti gli ammortizzatori sociali alla luce dei diversi orientamenti di sindacati e azienda. La partita in gioco è alta”, afferma Giovanni Di Pangrazio, che ha sollecitato la riapertura del tavolo al sottosegretario del Mise, Claudio De Vincenti, “poiché in ballo c’è il più importante sito produttivo della Marsica, il secondo d’Abruzzo, dove lavorano oltre 1.600 persone. E’ necessario vigilare per evitare brutte sorprese, sempre possibili”. In gioco c’è anche il prestito agevolato del contratto di ricerca destinato a passare dall’ex Micron alla nuova proprietà. Vigilare è d’obbligo, quindi, anche sul punto riguardante la scelta degli ammortizzatori sociali. L-Foundry punta sulla Cassa integrazione straordinaria, le forze sociali, invece, spingono per i contratti di solidarietà in linea con l’accordo al Ministero dello Sviluppo Economico mirato alla condivisione dei sacrifici e al mantenimento in attività di tutti i dipendenti. “L’azienda ha assicurato di voler riportare la produzione a livelli altissimi in alcuni anni”, aggiunge il sindaco, “allora la soluzione migliore sembra quella del ricorso agli ammortizzatori sociali conservativi e solidali mantenendo in attività tutti i lavoratori fino alla concretizzazione del sogno della nuova proprietà, attraverso la diversificazione di prodotti e clienti, investimenti e azioni di marketing”. Obiettivo auspicato da tutti nella Marsica, dove però non mancano gli scettici. “Siamo assolutamente favorevoli al rilancio del sito”, aggiunge Di Pangrazio,”e un sostegno forte alla crescita potrebbe arrivare dall’attivazione operativa del tavolo di settore della microelettronica, istituito dal governo su richiesta del Comune in sinergia con i sindacati, con il preciso compito di esaminare la situazione esistente, in collaborazione con la federazione Anie, i sindacati, le imprese e le istituzioni locali, identificare le misure di sostegno industriale e favorire i processi di riorganizzazione e sviluppo delle multinazionali presenti nel nostro Paese per far competere le aziende sui mercati mondiali”. Ora si attende un segnale dal Ministero.