Avezzano. Il sindaco bacchetta l’ex presidente del Cam Lorenzo De Cesare e il coordinatore della lista Adc Maurizio Bianchini, “rei” del maldestro tentativo di voler offuscare l’azione amministrativa. I due hanno tolto il sostegno a Di Pangrazio accusandolo di non aver rispettato gli accordi sul programma di mandato, di aver adottato “logiche spartitorie giochi di poltrone, oltre ad aver dimostrato “inefficienza e lentezza” nel suo modo di amministrare, creando “una totale mancanza di gestione e confusione anche nelle partecipate come Ca e Aciam”.
“E’ quasi comico sentire Bianchini e De Cesare”, replica secco Giovanni Di Pangrazio, “parlare di inefficienza dell’amministrazione e di logiche spartitorie. Evidentemente hanno la memoria corta: il primo nominato alla Presidenza del Cam e difeso in più occasioni dal Comune di Avezzano è riuscito a farsi mettere alla porta da tutti i sindaci della Marsica, mentre il secondo, solo alcuni giorni fa, aveva chiesto inutilmente la testa di Gabriele De Angelis, assessore di riferimento dell’Adc stimato dalla città intera, per occupare quella poltrona. Il problema reale, quindi, è l’esatto opposto, con l’aggiunta dell’avvicinarsi delle regionali: forse i due ex assessori, ormai isolati anche dal loro gruppo, hanno qualche aspirazione o si stanno mettendo sul mercato sperando in qualche offerta”.
Sul fronte operativo, invece, la replica arriva da Mario Babbo, capogruppo della Lista civica “Per Avezzano” ispirata dal sindaco: “ma dove vivono De Cesare e Bianchini”, afferma Babbo, “in questi pochi mesi di governo, operando in sinergia con associazioni di categoria, associazioni di volontariato, operatori culturali, cittadini e sindaci della Marsica, Avezzano è tornata a vivere e a riconquistare il giusto ruolo nel territorio, agendo sempre all’insegna della trasparenza, della legalità, della salvaguardia dell’ambiente, del risanamento dei conti e del sostegno alle categorie sociali in difficoltà: un esempio per tutti il Microcredito. I due ex assessori, invece, vengono ricordati per il disastro operativo ed economico del piano neve della precedente amministrazione che paralizzò la città e dissanguò le casse comunali bruciando un milione e 200mila euro. De Cesare e Bianchini, che predicano bene e razzolano male, invece di dare la caccia alle poltrone, interpretando il vecchio modo di concepire la politica, dovrebbero provare a volare più in alto e formulare proposte utili alla collettività”.