Tagliacozzo. Arriva la richiesta di rinvio a giudizio per 23 persone nell’ambito di una inchiesta antidroga dei carabinieri. L’udienza preliminare è stata fissata per il 15 ottobre 2013 davanti al giudice per le indagini preliminari dell’Aquila. L’indagine della procura antimafia dell’Aquila è incentrata su un presunto traffico di droga da Napoli alla Marsica gestito da una banda di albanesi residenti nel territorio e da basisti italiani con sede a Tagliacozzo. Associazione a delinquere finalizzata allo spaccio è l’accusa per 24 persone. La richeista di comparizione davanti al gip è stata fissata per Edmond Kavalli, 29, Elidona Kavalli, 28, Saimir Kavalli, 27 anni, Vjolanda Kavalli, 34, Erald Kaderja, 30, Drilon Dervishaliaj, 30, Nertin Collaku, 27, Kujitim Picaku (detto Ciuci), 30, Vladimir Picaku (Ladi), 30, Petrit Nikolli, 31, Bledar Pjetre, 25, Francesco Preca, 21, Leons Cupi, 25, Nikolin Kupi, 22, tutti albanesi residenti tra Tagliacozzo e Avezzano. Gli italiani accusati sono Antonio Ippoliti, 64, Stefano Mosca, 34, Valerio Pinori, 23, Guido Congionti, 37, Pietro Catalano, 46, Giorgio Garbuio, 33, Danilo Occhiuzzi, 28, Tiziano Passalacqua, 21, tutti di Tagliacozzo, Walter D’Alessandro, 40, dell’Aquila. A capo della banda, secondo la direzione distrettuale antimafia e il procuratore Antonietta Picardi, c’era Edmond Kavalli, di nazionalità albanese. Lo spaccio avveniva soprattutto nelle piazze di Avezzano e di Tagliacozzo che erano diventati punti di riferimento per l’acquisto da parte di tutta la zona della Marsica. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Lorenzo Pecorella. Nel collegio difensivo gli avvocati Luca e Pasquale Motta. Le indagini sulla vicenda sono ancora in corso e ora il gip deciderà se procedere e rinviare a giudizio gli accusati, oppure se rivedere alcune posizioni.