Avezzano. Scandalo di preti pedofili a Roma con giovani stranieri reclutati da un’agenzia marsicana. La denuncia shock arriva da don Patrizio Poggi, sospeso ‘a divinis’ dopo la condanna definitiva a cinque anni di reclusione per violenza sessuale (scontata nel 2008). Il parroco ha accusato ben nove esponenti religiosi di gestire un vero e proprio sistema di prostituzione che avrebbe come vittime giovanissimi ragazzi stranieri e ha chiamato in causa anche il titolare di un’agenzia marsicana, Marcello Righettini, che respinge ogni accusa tanto da presentare una controdenuncia nei confronti del sacerdote. Intanto anche il vicario Agostino Vallini manifesta “piena fiducia nella magistratura” e si dice “pienamente convinto che sarà smantellato il piano calunnioso, dimostrando non veritiere le affermazioni” dell’ex prete Patrizio Poggi, che ha accusato nove sacerdoti di parrocchie romane di incontri sessuali con minori. La denuncia di Poggi è stata controfirmata da monsignor Luca Lo Russo, consigliere della Santa Sede e, soprattutto, avvocato canonico dell’ex sacerdote nel procedimento per la riabilitazione.
A seguito della denuncia di don Poggi, tre persone sono finite nel registro degli indagati dalla Procura della Capitale. Nessuno di questi però è un sacerdote. I tre invece sono un ex carabiniere, il gestore di un’agenzia per modelli e il contabile di una parrocchia. Il primo degli indagati è Giuseppe Buonviso, ex carabiniere, già coinvolto in un giro di prostituzione minorile. Dopo la denuncia di Poggi, i carabinieri lo hanno pedinato: accompagnava un ragazzo in una chiesa. Poi ci sono Giancarlo Aleandri, amministratore ”in nero” della Parrocchia di San Filippo Neri, e Marcello Righettini, direttore di un’agenzia per modelli. Racconta Poggi: «Buonviso frequenta e dimora presso la cappella di San Lauro alla Pisana. E’ un promotore e organizzatore di incontri e attività legate alla prostituzione maschile minorile, attraverso la quale reperisce ragazzi che introduce in Italia e mette a disposizione dei clienti». Poi l’elenco di sacerdoti e degli alti prelati: nove in tutto. «Buonviso – continua Poggi – con Aleandri e Righettini presenta ai clienti i ragazzi. L’ingaggio avviene utilizzando la disperazione e l’assenza di mezzi di sostentamento che caratterizzano la loro condizione sociale».
Accuse respinte seccamente da Righettini che ha denunciato il sacerdote Poggi e monsignor Lo Russo che avrebbe infangato il suo nome e quello del suo programma televisivo “Belli e dannati”. Righettini sostiene invece di non aver “mai conosciuto né sentito nominare i sacerdoti indagati”, aggiungendo che “nessuno era autorizzato a fotografare i ragazzi durante le prove del programma, né a divulgare i filmati”. Righettini spiega invece la conoscenza con Buonviso, l’ex carabinierri indagato, “perché aveva lavorato nello staff del programma come sicurity e nell’attività di assistenza medica visto che aveva una società di autoambulanze”. Per tali motivi Righettini chiede che i due religiosi vengano perseguiti per aver screditato il suo nome e quello del suo programma. In una nota del Vicariato di Roma Agostino Vallini si sottolinea infine che “i sacerdoti calunniati si riservano ogni azione legale a tutela della loro personale onorabilità”.