Civitella Alfedena. Nel 1972, nei pressi di Civitella Alfedena, il Parco, in collaborazione con i giovani del luogo, costruisce un ampio recinto per ospitarvi cervi e caprioli donati da alcune Istituzioni straniere, tra cui il Principe Bernardo d’Olanda, destinati alla “Operazione ripopolamento”, la prima in Italia di un certo livello, con lo scopo di reintegrare ecologicamente l’ambiente naturale, ristabilendo un importante anello della catena alimentare. Rimasto vuoto dopo il rilascio in natura degli ungulati, il recinto è destinato a ricevere una coppia di lupi “ospiti” di una gabbia nello zoo di Pescasseroli. Nasce così l’Area Faunistica del Lupo, la prima in Italia, a cui segue l’omonimo Museo, che renderanno famosa Civitella Alfedena. In pochi anni si forma un vero e proprio branco, forse due, fino a raggiungere una presenza di oltre quindici individui. L’Area Faunistica e il Museo diventano oggetto di grande curiosità e meta di notevoli flussi di visitatori, facendo di Civitella Alfedena, che nel frattempo comincia a dotarsi di buone strutture di servizio, un paesino-centro turistico accogliente e famoso, non solo in Italia. Intanto l’Area Faunistica, grazie all’interesse di ricercatori, giornalisti, fotografi, cineoperatori e operatori ambientali, costituisce, e costituirà negli anni, un elemento importante di sensibilizzazione per recuperare l’immagine del Lupo (non solo appenninico), che non godeva certamente di buona fama, e per migliorarne la tutela. A partire dagli anni novanta una brutta epidemia decima totalmente il branco, lasciando l’Area vuota, fino a quando, negli ultimi tempi, tre lupi appenninici successivamente raccolti feriti e curati dal Parco, tornano ad “abitarvi”. Ora il lieto evento!, scoperto nei giorni scorsi dal veterinario e dai tecnici del Parco durante un sopralluogo di lavoro. Mentre percorrono l’’Area, all’improvviso, dietro un grosso cespuglio, si presenta un cucciolo che osserva incuriosito gli “invasori” del suo territorio. Un cucciolo di circa tre settimane, in ottime condizioni di salute, come appare dalla foto, che potrebbe anche non essere “figlio unico” ed avere qualche fratellino e/o sorellina. Come in genere avviene nel parto delle lupe, non si esclude, infatti, che possano essere nati altri cuccioli. Se così fosse, sarebbe veramente bello e, forse, l’inizio della ricostruzione del “branco di Civitella” e la riscoperta della sua storia.