Avezzano. Era sfuggito ai carabinieri lanciandosi dal balcone durante una perquisizione antidroga ed era finito in ospedale. Gli altri due coinquilini erano stati arrestati, lui ancora no. Ora le manette sono scattate anche per B.T., 30 anni, marocchino.
E’ questo l’epilogo della singolare vicenda avvenuta il 31 maggio a Celano, quando i militari della locale stazione, da tempo sulle tracce di spacciatori di origine marocchina dediti allo smercio di sostanza stupefacente nel centro cittadino, avevano posto fine al business di un gruppo di magrebini, traendo in arresto due di loro in possesso di un ingente quantitativo di dosi di cocaina già pronte per essere cedute ai giovani di Celano.
A finire in manette è stato stavolta il terzo e ultimo componente del gruppo, irregolare sul territorio nazionale, il quale rocambolescamente nella notte del 31 maggio era riuscito a fuggire ai militari durante le operazioni di perquisizione, dileguandosi per le campagne celanesi.
L’impunità dello spericolato spacciatore era durata poco: infatti i Carabinieri di Celano lo avevano rintracciato già poche ore dopo la fuga, trovandolo nascosto all’interno di una stalla, dolorante per alcune ferite riportate durante la breve quanto inutile fuga. In quella occasione, il fuggitivo veniva segnalato all’Autorità Giudiziaria per l’adozione di una idonea misura cautelare.
Ieri il giovane, colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere per “concorso in spaccio di sostanza stupefacente” e “resistenza a pubblico ufficiale”, è stato tratto in arresto ed associato presso la Casa Circondariale di Avezzano a disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Avezzano titolare del relativo procedimento penale.