Avezzano. L’azienda chiami i sindacati per un accordo sulle maggiorazioni notturne. E’ questa la proposta lanciata da Antonello Tangredi (Fim-Cisl) a seguito della sentenza del giudice del lavoro che ha riconosciuto a un dipendente Micron la maggiorazione pari al 15 per cento, secondo quanto previsto dal contratto nazionale, per 3 delle 12 ore notturne che non vengono maggiorate al 40per cento, come da accordo con la multinazionale americana. “La dirigenza di Micron si è sempre opposta a qualsiasi trattativa sindacale”, ha spiegato Tangredi, “per questo abbiamo deciso di andare per la nostra strada per quanto riguarda le maggiorazioni notturne. Vista la particolarità dell’orario che si fa in questa azienda rimanevano scoperte tre ore notturne retribuite senza alcuna maggiorazione. Abbiamo fatto una causa pilota e un lavoratore decise di fare da apripista e partì il decreto ingiuntivo. Parliamo di giugno 2010. Ci sono state diverse udienze, il 15 maggio il giudice ha depositato la sentenza e rispetto alla nostra sentenza ha detto ok alla maggiorazione del 15 per cento e non del 40 come le restanti 9 ore. Il giudice auspica l’accordo all’azienda per evitare le cause perchè qualunque lavoratore oggi può vedere riconosciute le maggiorazioni notturne per le tre ore scoperte. Anche quelli che sono andati via hanno diritto ad avere il risarcimento per le ore non maggiorate. Questa operazione costerebbe all’azienda oltre 2milioni di euro”. Secondo Tangredi dal momento che se tutti gli impiegati facessero causa l’azienda dovrebbe sostenere un costo troppo elevato la situazione migliore è l’accordo. “Non essendoci il diritto erga omnes ciascun lavoratore dovrà presentare una propria richiesta per avere quello che gli spetta”, ha concluso il sindacalista, “ci aspettiamo che l’azienda chiami il sindacato e faccia un accordo. Noi siamo stati in grado di sostenere una causa e portarla avanti fino al giudizio. Non capisco l’atteggiamento diffidente degli altri colleghi del sindacato che criticano il nostro operato invece di capire anche loro come poter aiutare i lavoratori”.