Avezzano. L’ Associazione Teatro dei Colori Onlus, il Centro di produzione, ricerca e pedagogia nello spettacolo nell’ambito attività di spettacolo e pedagogia teatrale per l’anno scolastico 2012 / “13. M’illumino d’immenso, drammaturgia semiseria sull’idea della luce. Il verso della celebre poesia “Mattina” di Giuseppe Ungaretti è il titolo dello spettacolo che gli alunni dell’Istituto di Istruzione Superiore (Liceo Classico “Torlonia” e Liceo Artistico Artistico “Bellisario”) di Avezzano diretto dal Preside Ilio Leonio, rappresenteranno il 24 maggio 2013, alle ore 11,00 e 20,45, presso l’ Auditorium del Liceo Artistico (Via XX settembre) nell’ambito delle Giornate della Cultura Classica e dell’Arte, a conclusione del progetto “Drammaturgie del presente” tenuto durante l’anno dal Teatro dei Colori. Il lavoro è stato scritto e sarà interpretato da: Emanuele Biancone, Giuditta Pascucci, Federica Amiconi, Alessia D’Anna, Giulia Sucapane, Federica Bonelli, Fabrizio Calfapietra, Simona Di Marzio e dall’insegnante referente Alessandra Mosca. Laboratorio di composizione e regia Gabriele Ciaccia, con l’assistenza di Monica Di Bernardo, suoni, luci, immagini di Roberto Santavicca, collaborazione Mario Serchia. M’illumino d’immenso è una drammaturgia semiseria sull’idea della luce. Le domande sull‘energia pulsante dell’universo, sulla vita e le conoscenze dell’uomo, sono espresse attraverso approfondimenti filosofici e scientifici e trasformati in una assurda condizione di riflessione esistenziale, dove la forma teatrale fa emergere tutte le contraddizioni della ricerca e dei quesiti del destino umano. Solo l’arte, l’ironia, il coraggio delle scelte e delle opinioni, possono aprire le strade di nuove labili verità. Come sempre vince la gioia e il paradosso teatrale ed artistico. Nell’itinerario gli alunni hanno percorso il difficile, ma entusiasmante, laboratorio di innovazione della scrittura scenica, nella consapevolezza che il teatro è il luogo dell’incontro tra mondi e discipline che solo in superficie sono distanti ma che si fondono nell’azione, nella composizione scenica e nell’espressività. La luce, personificata dai giovani attori, si impone, si spegne, si cerca, si perde, rinasce, si pone domande, poi il desiderio del gioco apre la strada. La cultura e il senso della curiosità sono l’arma vincente, come diceva Escher, “lo stupore è il sale del vita”.