Avezzano. Un minuto di silenzio, tanti applausi e poi i ricordi. Così ieri il consiglio comunale di Avezzano ha voluto rendere omaggio a Mario Spallone indimenticato sindaco della città. Nella sala consiliare dove tante volte aveva presieduto le assise civiche che molti ricordano come “infuocate” per le iniziative e i progetti che Spallone proponeva con enfasi ai suoi ieri in silenzio i consiglieri hanno voluto ricordarlo. “Sono davanti a noi le opere che Spallone ha voluto portare avanti per la città”, ha commentato il consigliere Crescenzo Presutti, “è stato sempre mosso dall’amore per questa città che lo ha spinto a lavorare e a darci così tanto”. Commosso il consigliere e amico Lino Cipollone che ha raccontato: “nel suo modo di fare e confrontarsi con le persone ha sempre avuto un altruismo incredibile e una grande semplicità. Il suo pregio era quello di essere un primo attore su tutto, con un modo pittoresco ha lavorato tanto, sempre. Ho avuto la possibilità di stargli vicino anche fuori dal lavoro. La sua giunta doveva essere sempre disponibile, chiamava assessori e tecnici a qualsiasi ora. Questa città lo ricorda con affetto, e farò tesoro del suo insegnamento”. Tanti poi i ricordi di Nicola Pisegna per il quale “la sua capacità amministrativa deve essere un esempio per tutti noi. Fu il primo sindaco ad avere l’intuizione di creare una città territorio. Avezzano era il fulcro della Marsica, qui convocava sindaci e amministratori per studiare insieme strategie d’azione comune”. Parole di affetto e di stima anche dagli altri consiglieri che lo hanno conosciuto sia in Comune sia fuori quando si aggirava per le strade della città per incontrare i cittadini e risolvere i loro problemi. “Era l’uomo del fare, e uomo che ha fatto”, ha affermato l’assessore Roberto Verdecchia, “non si è fermato solo alle parole, ma ha concretizzato i suoi progetti. Voglio ricordarlo con le sue parole “in questa società malata l’unica vera speranza sono i giovani”. Grazie Mario”. Oggi il consiglio lo attenderà davanti al municipio per l’ultimo saluto.