Celano. Si è svolto ieri presso l’assessorato ai lavori pubblici all’Aquila l’atteso incontro organizzato dall’assessore Di Paolo e fortemente voluto dal Prefetto Alecci. Presenti il Prefetto, l’Assessore Di Paolo, il sindaco di Celano l’orevole Filippo Piccone e il suo vice Vittoriano Frigioni, la presidentessa del Consiglio Comunale Taccone, i Consiglieri Cleofe e Carlo Cantelmi, l’Ingegner Caputi e il direttore dell’Ato Marsicano Rossi, l’avvocatessa Parlavecchio e il portavoce del Comitato “Acqua Nostra”Gianvincenzo Sforza. L’assessore Di Paolo ha introdotto i lavori dicendo che la Regione sta monitorando la situazione che, obiettivamente, sta assumendo una gravità senza precedenti e si adopererà nell’immediato per dare risposte legislative che tengano conto delle indicazione che vengono dal territorio. Il Prefetto, ancora una volta, ha voluto evidenziare come l’allarme lanciato dal Comitato “Acqua nostra” è calzante alla realtà in cui versa il servizio idrico della regione Abruzzo affidato agli enti di gestione. S.E. il Prefetto ha invitato la Regione a valutare con attenzione la situazione e le proposte del Comitato che vanno verso una risoluzione delle problematiche. Per l’Onorevole Piccone la priorità è quella di recuperare le somme che il Cam deve al Comune di Celano e saranno percorse tutte le strade possibili. Lo stesso Onorevole, però, si è detto scettico nel percorrere strade che vadano verso un accordo economico tra il Comune e il Cam; ente gestionale che fra qualche giorno potrebbe avviare la procedura Concorsuale in continuità e, quindi, vedersi annullare ogni accordo economico. Piccone ha dimostrato attenzione alle richieste del Comitato e farà di tutto per accelerare il varo di una legge che vada a colmare tutte le lacune normative. L’ingegner Caputi è stato chiaro nel sostenere che il sistema gestionale delle risorse idriche regionali è al collasso e necessita un intervento legislativo che ponga la Regione nelle condizioni di poter dare pluralità nella scelta del gestore da sostituire nel caso l’affidatario non sia adempiente. Caputi ha detto anche chiaramente che spetta al potere politico ascoltare le istanze del territorio e dotarsi di una legge che ampli ilquella già adottata in passato dalla regione come punto di partenza normativo e non di arrivo. L’Amministratore delegato Ciarlini ha sostenuto che il piano da lui predisposto, e che sarà portato all’attenzione dei sindaci soci del Cam, ha tutti i presupposti per essere approvato. Non ha negato che si potrebbe arrivare ad avviare la procedura del Concordato Preventivo in continuità. L’intervento del portavoce del Comitato “Acqua Nostra” Gianvincenzo Sforza ha toccato più argomenti e ha sottolineato come l’AD del CamCiarlini si ostini a portare avanti un piano che solo dei sindaci poco accorti potrebbero ratificare. Sforza ha anche sostenuto la validità degli articoli proposti e che potrebbero essere inseriti e approvati nella legge regionale che si vorrebbe approvare a breve. Lo stesso Portavoce è stato categorico su due punti: l’eventuale pagamento del debito del Cam al Comune non presuppone il blocco delle attività del Comitato e l’esigenza che l’amministrazione comunale celanese torni nella titolarità delle reti e le gestisca senza il Cam. Per essere chiari, il portavoce Sforza, ha dichiarato che per l’approvazione della legge regionale non attenderà più di 15-20 giorni. Il Comitato, nella sua proposta, ha inserito 8 articoli che riportiamo:1°) L’Ato, Constatata l’inadeguatezza a gestire il servizio nel suo complesso da parte dell’Ente gestore a cui è stato affidato, anche per i combinati previsti dalla Legge 5 maggio 1994 n°36 e seguenti, su istanza del Comune che ha conferito le reti o affidato il servizio, può revocare l’affido. 2°) L’Ato, contestualmente alla revoca dell’affido del servizio all’Ente gestore nomina un Commissario Terzo che sostituisce, temporaneamente e per il termine perentorio di non più di un anno, l’Ente gestore in tutte le sue funzioni. Il Commissario Terzo garantisce la permanenza del Comune richiedente la revoca nell’Ato di riferimento e le reti nella giurisdizione del Ciclo Integrato delle Acque della Regione Abruzzo. 3) Il Commissario Terzo attua la gestione del servizio attuando le norme dettate dalle leggi e dei regolamenti nazionali e regionali secondo il piano Gestionale predisposto a spese dal Comune che richiede la revoca. Il Piano gestionale va adottato con delibera di Consiglio Comunale e fatto approvare preventivamente prima dell’attuazione dall’Ato di riferimento. 4) La gestione del servizio potrà essere svolta direttamente dal Comune richiedente la revoca attraverso proprio personale e strutture approvate dall’Ato, anche in concorso con altri Comuni del territorio o attraverso Enti gestionali di esclusiva componente pubblica operanti nella Regione Abruzzo o nelle regioni limitrofe. 5) Il Commissario, sentito l’Ato e il Comune che ha richiesto la revoca dell’affidamento, ha facoltà di avvalersi nella gestione del servizio idrico di personale e professionalità che operano o hanno operato in strutture gestionali esistenti o poste in liquidazione nel territori della Regione Abruzzo. 6) Le somme per l’attuazione del piano gestionale adottato dal Commissario Terzo approvato dall’Ato e dal Consiglio Comunale e i costi connessi alle funzioni commissariali saranno anticipate dal Comune richiedente attraverso un Capitolo del proprio bilancio precedentemente costituito. Le somme anticipate dal Comune potranno essere recuperate dallo stesso attraverso pagamento a carico degli utenti a cui sarà applicata la tariffa corrente riportata in bolletta di esazione stabilita dall’Ato attraverso gli organismi preposti. 7) Il Commissario Terzo, sentito l’Ato di riferimento, potrà decretare la fine dell’emergenza gestionale entro l’anno previsto all’articolo 2 della presente legge, o nell’anno successivo, previa autorizzazione congiunta dell’Ato e del Comune interessato. 8) La presente legge avrà efficacia il giorno dopo la pubblicazione sul Bura della Regione Abruzzo e potrà essere osservata dai Comuni interessati. Dopo gli interventi di Cantelmi e Cleofe, che si sono detti assolutamente d’accordo con il Comitato e hanno chiesto tempi brevi, le conclusioni sono state affidate all’Assessore Di Paolo che ha dichiarato di voler far presto ed andare all’approvazione in tempi brevi di una legge condivisa con tutto il Consiglio Regionale. Imponente il servizio d’ordine fuori la sede regionale predisposto dal Questore dell’Aquila e dal Comando provinciale dei Carabinieri che stanno monitorando la vicenda molto da vicino ormai da mesi.Il Comitato non demorde e tra qualche giorno tornerà in Regione per verificare l’andamento dell’iter legislativo.